Giovedì 18 Aprile 2024

Mattarella striglia i giudici: "Siate credibili"

A Palermo per ricordare l’anniversario di Capaci il presidente lancia un pesante monito alla magistratura scossa da lotte intestine

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Ha scelto l’aula bunker dell’Ucciardone – il luogo simbolo del riscatto dello Stato nella lotta alla mafia – per spronare le forze politiche, e non solo quelle, ad affrontare con decisione la riforma della giustizia. Compreso l’assetto del Csm, spina nel fianco per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ne è la massima autorità e che vede ancora non risolta la spirale di crisi aperta dal caso Palamara e proseguita adesso con l’affaire Amara.

Nel 29esimo anniversario della strage di Capaci, Mattarella ha ricordato le vittime – il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani – e la necessità di "tenere sempre alta e vigile l’attenzione" contro i clan mafiosi. Il Colle non ha però tralasciato di richiamare le forze politiche e tutti gli attori istituzionali cui spetta di dotare il Paese di una giustizia adeguata agli standard Ue, pena la perdita dei 191 miliardi del Recovery Fund, a chiudere il cerchio sui progetti cui lavora la Guardasigilli Marta Cartabia. Il tempo stringe, ci sono a malapena tre mesi per stare al passo della road map del cammino di ‘ripresa’ e fissare nuove regole per i processi civili e penali, e per l’organo di autogoverno di giudici e pm che continua ad alimentare filoni di inchiesta negli uffici di varie Procure. "La credibilità della magistratura e la capacita di riscuotere fiducia è imprescindibile per lo svolgimento della vita della Repubblica: gli strumenti non mancano – ha sottolineato il presidente Mattarella – si prosegua, rapidamente e rigorosamente, a fare luce su dubbi, ombre, sospetti, su responsabilità. Si affrontino sollecitamente e in maniera incisiva i progetti di riforma nelle sedi cui questo compito è affidato dalla Costituzione".

Le chat di Palamara che hanno riflesso una immagine sconfortante del ‘correntismo’ estremo e le ‘fughe’ dei verbali segreti di Amara, sono state – anche se non esplicitamente – ben presenti nelle parole, meglio nei moniti, pronunciati dal presidente della Repubblica che ha reso omaggio anche al giudice Paolo Borsellino e ai caduti di Via d’Amelio. "Sentimenti di contrapposizione e polemiche all’interno della magistratura – ha rilevato Mattarella – minano il prestigio e l’autorevolezza dell’organo giudiziario". "Anche il solo dubbio – ha proseguito – che la giustizia possa non essere, sempre, esercitata esclusivamente in base alla legge provoca turbamento. Se la magistratura perdesse credibilità si indebolirebbe anche la lotta al crimine e alla mafia". "Vorrei ribadire qui, oggi, quanto già detto nel giugno 2019 al Csm e nel giugno 2020 al Quirinale – ha concluso Mattarella –: la credibilità della magistratura è imprescindibile per il funzionamento del sistema costituzionale".