Venerdì 19 Aprile 2024

Mattarella e i migranti "Il cordoglio non basta, servono azioni efficaci" E Meloni sferza l’Ue

Il capo dello Stato: le risposte devono essere tempestive e concrete. Giovedì il Consiglio dei ministri straordinario a Cutro, stretta sugli scafisti. La premier blinda Piantedosi e ribadisce: l’Italia non sia lasciata sola

Migration

di Giovanni Rossi

È un invito pressante. Praticamente un monito. Sull’emergenza migranti, riesplosa con i 71 annegati nella tragedia del 26 febbraio a Cutro, Sergio Mattarella trasmette al governo e all’Unione europea un messaggio accorato: "Il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti". Nessuno escluso. "Dell’Italia, della Ue e di tutti Paesi che ne fanno parte", è la meditata citazione. Stop a miopie, egoismi, indifferenza. Bisogna agire. "Questa – scandisce il capo dello Stato – è la risposta vera da dare a quello che è accaduto. Un evento tragico che ha commosso l’intero Paese".

Nel giorno in cui l’esecutivo conferma il Consiglio dei ministri straordinario di giovedì a Cutro, il presidente, in trasferta a Potenza per il quarantennale dell’Università della Basilicata, chiarisce qual è la condotta cui nessuno può sottrarsi. Lo fa ricordando l’aiuto offerto dall’Italia agli afghani in fuga dal regime talebano nel 2021, nei giorni del ritiro occidentale accelerato e del panico tra la gente. "Quei profughi – dice Mattarella riferendosi alla tragedia nel Mar Jonio – ci hanno fatto tornare alla mente quanto il nostro Paese ha fatto per portare in Italia tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione: li abbiamo tutti accolti qui, non abbiamo lasciato nessuno".

Nell’ateneo lucano, il presidente ascolta il racconto speciale della laureata iraniana Pegah Moshir Pour. "I diritti umani e la libertà non sono effettivi se non appannaggio di tutti. La libertà e i diritti non sono divisibili", raccoglie il testimone Mattarella. E i frammenti dolorosi della strage di Cutro fanno "comprendere – è questo il passaggio più esplicito ed empatico, di segno opposto alle parole divisive del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nell’immediatezza del naufragio – perché intere famiglie che non vedono futuro cercano di lasciare con sofferenza la loro terra per avere una possibilità altrove". "Una possibilità". Quella che anche le nuove generazioni chiedono. Il Capo dello Stato ascolta gli studenti e condivide l’appello a "fare presto". "Perché i ritmi della vita cambiano sempre più velocemente e le risposte, per essere efficaci, devono essere tempestive. Altrimenti giungono in ritardo, inutilmente", è la morale applicabile a tutte le emergenze del Paese. Dal Pnnr agli sbarchi.

Giorgia Meloni prepara la trasferta calabrese con un doppio registro comunicativo. Da un lato, promette di inasprire le norme di contrasto agli scafisti; dall’altro, smentisce ogni ipotesi di resa dei conti con Piantedosi. Poi in serata rilascia questo post su Facebook: "L’Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano". Il Cdm in Calabria è in programma giovedì pomeriggio, così da consentire il rientro in velocità di Piantedosi, impegnato nella mattinata a Bruxelles con i pari grado europei. Il titolare del Viminale è atteso da una tre giorni di fuoco. Oggi e domani sarà alla Camera e al Senato per l’informativa sulla strage. L’opposizione annuncia interventi durissimi con richiesta di dimissioni. "Possiamo portare decine di migliaia di immigrati regolari in Italia, formati nei loro Paesi, perché le nostre aziende ne hanno bisogno", assicura il vicepremier Antonio Tajani per spezzare l’assedio.

Intanto alla doppia inchiesta di Crotone contro gli scafisti e sulle responsabilità dei mancati soccorsi (la Procura è a buon punto nella ricostruzione delle comunicazioni notturne tra Frontex, Gdf e Guardia costiera), si affianca un ulteriore fascicolo aperto nella Capitale dopo un esposto di Avs. Possibile che gli atti siano trasmessi a Crotone.