Mattarella e Draghi condannano le violenze e chiamano Landini

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, per esprimergli solidarietà dopo l’assalto alla sede nazionale del sindacato, così come il premier Mario Draghi che "condanna le violenze" e avverte: "Il diritto a manifestare le proprie idee non può mai degenerare in atti di aggressione e intimidazione. I sindacati sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi intimidazione nei loro confronti è inaccettabile". Dura anche la reazione del segretario del Pd, Enrico Letta. "È ora di sciogliere Forza Nuova". Così il Movimento 5 Stelle: "Sono episodi gravissimi", dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, le "violenze a Roma sono immagini vergognose. Totale vicinanza alle forze dell’ordine e la piena solidarietà al segretario dalla Cgil, e solidarietà anche a migliaia di manifestanti scesi in piazza per protestare legittimamente". Meloni attacca il ministro Lamorgese: "Una gestione pessima che conferma la sua inadeguatezza".

Critica la violenza ma difende le ragioni di chi protesta il leader della Lega, Matteo Salvini. "La violenza non è mai giustificata. Non confondiamo la violenza di pochi criminali con le richieste ragionevoli di chi vuole tutelare salute, diritti, libertà e lavoro". Netta Forza Italia. "Manifestare è una cosa; attaccare la polizia, assaltare la sede di un sindacato, provare a raggiungere Palazzo Chigi – dice il ministro Mariastella Gelmini – è ben altro".

Alessandro Farruggia