Massimo Galli: chi è il professore indagato. Le liti con Zangrillo

Il professore, 70 anni, andrà in pensione il 1° novembre. Tra i volti più noti della pandemia in tv

Il professor Massimo Galli

Il professor Massimo Galli

Roma, 5 ottobre 2021 - L’Italia lo ha seguito in tv a tutte le ore. Massimo Galli, 70 anni, infettivologo,  dall'alba a notte fonda ha scandito le giornate della pandemia da Covid-19. Linea rigorista - Cassandra, per qualcuno - , non le ha mai mandate a dire. Indimenticabili certe liti. Come quella con Alberto Zangrillo, primario anestesista del San Raffaele. Tenzone sanitaria e politica. Pronto soccorso senza malati Covid, aveva postato ad aprile il medico di Berlusconi. E Galli l'aveva subito rimproverato: non sei un virologo. L'altro allora aveva ribattuto rinfacciandogli il suo passato da sessantottino, veramente mai nascosto, anzi ricordato con orgoglio nelle interviste dal professore. "Vedo le cose ancora così", ha confessato più di una volta. Ricordando: "Avevo 17 anni nel '68, ho fatto parte di una cultura che non rinnego nemmeno per un pezzettino. Sono ancora di sinistra, lo sono sempre stato in vita mia". Però conquistava consensi anche dall'altra parte. "Mi ricorda la dirittura morale di Seneca", ebbe a scrivere di lui Vittorio Feltri.

Carriera prestigiosa, primario di malattie infettive al Sacco di Milano - andrà in pensione il 1° novembre, come ha annunciato sempre in tv - e professore alla Statale,  punto di riferimento nella lotta all'Aids, al suo attivo centinaia di pubblicazioni.  Nei dibattitti televisivi  lo abbiamo visto spesso strapazzare i politici, sotto una raffica di "basi scientifiche" e "ragazzo mio".  Nel 2015 è stato segretario di un piccolo partito, W la scienza. Unica fede confessata: quella interista. A maggio si presentò in tv da Myrta Merlino, tra i salotti che ha più frequentato, e annunciò una dieta dal piccolo schermo e dal giornalismo in generale: "Almeno per 15 giorni ho da lavorare, studiare, fare altro. Quello che dovevo dire l’ho detto se non emergono fatti straordinari nuovi preferisco evitare non soltanto di fare televisione ma anche di rilasciare interviste". Ed è capitato che in certi confronti un po' nervosi abbia abbandonato il collegamento con parole spicce: "Non ho più tempo, arrivederci". L'ultima battuta di spiazzante sincerità l'ha riservata all'inchiesta che lo riguarda: "Francamente sono tranquillo: da quello che leggo non ci vedo niente di particolare in quello che mi viene contestato".