Massimo Galli indagato a Milano nell'inchiesta sui concorsi nelle università

Il primario del Sacco indagato (per falso ideologico e turbativa d'asta) assieme ad altri 23 docenti universitari, fra cui Andreoni. Avrebbe condizionato la procedura per penalizzare un candidato e favorire un altro. "Sono tranquillo, in quello che mi viene contestato non vedo niente di particolare"

Massimo Galli

Massimo Galli

Milano, 5 ottobre 2021 - Il professor Massimo Galli, primario di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano e uno degli scienziati più conosciuti in questi lunghi mesi di pandemia Covid, è indagato dalla Procura del capoluogo lombardo nell'ambito di una clamorosa inchiesta su presunte irregolarità nelle iscrizioni a numero chiuso nelle facoltà di Medicina e nello svolgimento dei concorsi per le assunzioni che vede 24 docenti iscritti nel registro degli indagati. L'ipotesi accusatoria nei confronti dello scienziato è falso ideologico e turbativa d'asta.

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"Ne ho avuto notizia questa mattina con un avviso di garanzia che mi è stato consegnato quando su tutti i giornali era già presente questo fatto, pare funzioni così - ha dichiarato il professor Galli, ospite di 'CartaBianca' su Rai3. "Francamente - ha detto - sono tranquillo: da quello che leggo non ci vedo niente di particolare in quello che mi viene contestato. Ci ragionerò sopra, questo è quello che posso dire ora. Ho messo tutto in mano al mio avvocato, faremo le nostre controdeduzioni quanto prima. E’ un argomento in mano alla magistratura. Sono in una situazione in cui mai immaginavo di essere. Se avevo avuto avvisaglia di un’inchiesta? Nessuna di alcun tipo". 

L'inchiesta che sta scuotendo il mondo dell'università ha avuto oggi una decisa accelerazione: sono infatti in corso da questa mattina perquisizioni e acquisizioni di documenti da parte dei carabinieri del Nas di Milano nell'ambito dell'indagine coordinata dal pm Luigi Furno e dall'aggiunto Eugenio Fusco. Nel mirino dei pm ci sono 33 persone, tra cui appunto 24 docenti delle università di Milano, Pavia, Torino, Roma e Palermo su irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso delle facoltà di medicina e assunzione di docenti e anche di assistenti e dirigenti ospedalieri. Diversi i reati contestati a diverso titolo agli indagati.

Oltre a Galli, è indagato anche un altro noto virologo. Si tratta di Massimo Andreoni, ordinario alla Sapienza di Roma, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata. Andreoni risponde di falso in concorso con Galli e altri colleghi, come componente della commissione giudicatrice del concorso bandito nel luglio 2020 per un professore di seconda fascia all'università di Torino. 

Sommario

L'accusa a Galli

L'ipotesi di reato mossa al primario dell'ospedale Sacco, come professore ordinario di malattie infettive all'Università degli Studi di Milano, è che, nella veste di presidente della commissione giudicatrice della selezione bandita nel giugno 2019 per un posto di professore di ruolo di seconda fascia all'Università Statale avrebbe condizionato l'intera procedura allo scopo di penalizzare un candidato a favore di un altro poi risultato vincente.

Galli - secondo l'assunto accusatorio (tutto da provare ovviamente) - avrebbe "turbato" con "promesse e collusioni", in concorso col dg della Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e la collega Manuela Nebuloni, la procedura per assumere a tempo determinato "4 dirigenti biologi" per favorire in particolare "due candidate". Assunzioni che erano, invece, "fortemente" osteggiate da Maria Rita Gismondo, anche lei nota virologa del Sacco che gli italiani hanno imparato a conoscere dagli schermi tv durante i mesi della pandemia.

Lo stesso Galli è indagato anche per un'altra ipotesi di turbativa, riguardante un posto da professore di ruolo all'Università Statale. Secondo i pm avrebbe truccato il "concorso" per favorire un candidato risultato vincente e avrebbe commesso un falso come componente della "commissione giudicatrice" sul verbale di "valutazione dei candidati" il 14 febbraio 2020. 

Galli e Andreoni

Come si legge nel capo di imputazione Andreoni e Galli, componenti della commissione giudicatrice con Claudio Maria Mastroianni della Sapienza di Roma, avrebbero sottoscritto la "relazione riassuntiva" che riguardava una riunione da remoto avvenuta la mattina del 21 settembre 2020 e nella "quale si dava atto che la commissione (...) ha definito preliminarmente i criteri per l'attribuzione dei punteggi da assegnare agli elementi oggetto di valutazione" e "ha proceduto quindi alla valutazione" di un candidato esprimendo nei suoi confronti "un motivato giudizio" attribuendo "il punteggio". Secondo il provvedimento dei pm Luigi Furno e Carlo Scalas e dell'aggiunto Maurizio Romanelli, i professori avrebbero attestato "contrariamente al vero, che l'elaborazione dei criteri e la valutazione del candidato fossero il risultato di un lavoro collegiale della commissione effettuato nel corso della riunione telematica mentre, in realtà, tale documento era stato predisposto solo" da Giovanni Di Perri, ordinario all'università di Torino (pure lui indagato per falso), "mentre Galli (...) non aveva partecipato ad alcuna riunione".

Le ipotesi di reato

Le ipotesi contestate a vario titolo sono associazione per delinquere, corruzione, abuso di ufficio, turbata liberà degli incanti e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale.

"Clientelismo e non meritocrazia"

"Hanno inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione" ai concorsi "sostituendo logiche clientelari al metodo meritocratico e al principio di imparzialità". È scritto nel provvedimento con cui la procura di Milano ha disposto perquisizioni e acquisizioni di documenti, anche informatici, nell'ambito dell'inchiesta.

Le perquisizioni

I Nas hanno eseguito una serie di provvedimenti, in particolare quattro richieste di consegna di atti e documenti "con eventuale perquisizione in caso di mancata consegna", nove richieste di consegna di atti e documenti e nove decreti di esibizione di documentazione in originale, "comprensivi dell'acquisizione del contenuto delle caselle di posta elettronica di 29 tra mail personali di docenti ed quelle mail da loro utilizzate presso gli Atenei". 

L'inchiesta

L'inchiesta fu avviata nel marzo 2018 in seguito alla segnalazione di alcuni episodi di condizionamento delle assunzioni pubbliche di docenti ordinari ed associati (ma anche di assistenti e dirigenti ospedalieri) secondo criteri non meritocratici, ma mirati a favorire specifici candidati attraverso una "profilazione" preventiva dei bandi di concorso sul prescelto da favorire e grazie alla complicità di alcuni componenti delle commissioni concorsuali. I carabinieri del Nas hanno acquisito atti e documenti utili per lo sviluppo delle indagini.

Il commento di Crisanti

"Non posso commentare le indagini e la vicenda, perché non conosco il concorso e le persone coinvolte, ma ho una grande stima professionale di Massimo Galli. È una persona di grande integrità, come ho potuto constatare di persona, e la mia opinione su di lui non cambia", è stato il commento di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. "Spesso gli elementi d'accusa emersi in fase di indagini preliminari - conclude Crisanti - vengono poi smentiti in fase dibattimentale. Posso solo dire che la mia stima per Galli rimane intatta".