Mercoledì 24 Aprile 2024

Omicidio Ciatti, la rabbia del papà: "Nessuno cerca più il killer del mio Niccolò"

Condannato in Spagna e in Italia, ma il ceceno sembra sparito nel nulla. "Assurdo, deve aver avuto contatti. Controllino i cellulari, i suoi parenti"

Luigi Ciatti piange sulla bara del figlio Niccolò, ucciso il 12 agosto 2017 in Spagna

Luigi Ciatti piange sulla bara del figlio Niccolò, ucciso il 12 agosto 2017 in Spagna

"Il problema è che c’è un assassino libero e non lo cercano", dice Luigi Ciatti, il papà che da quasi sei anni, ormai, pretende giustizia per suo figlio Niccolò. A uccidere con un calcio alla testa il giovane fiorentino, 22 anni, durante un’aggressione avvenuta il 12 agosto del 2017 nella pista della discoteca Sant Trop di Lloret de Mar, dove Ciatti si trovava in vacanza con il suo gruppo di amici di Scandicci, è stato Rassoul Bissoultanov, 30enne ceceno, lottatore ed esperto di arti marziali: lo dicono tre tribunali e altrettante sentenze, l’ultima emessa martedì dalla corte d’assise di Roma.

Ventitré anni di condanna. Otto in più di quanti sono stati inflitti nel giudizio di primo grado in Girona, in Spagna, e nella successiva conferma dell’Appello di Barcellona. Pensava che l’Italia infliggesse una pena più alta?

"Non è certamente la condanna che ci aspettavamo. Il pubblico ministero Erminio Amelio aveva chiesto l’ergastolo, ben argomentando le accuse".

Invece.

"Invece non sono state concesse le aggravanti richieste dall’accusa. Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, che probabilmente, comunque, non appelleremo per recuperare lo svantaggio della giustizia italiana rispetto a quella spagnola (diventerà esecutiva la condanna che diventerà definitiva per prima, ndr). Ma a questo punto il problema è un altro".

Quale?

"Il problema è che Bissoultanov, dopo le due condanne della Spagna a quindici anni e quella italiana di martedì è ancora libero. La Spagna se lo è fatto scappare, non una ma due volte. È stato lasciato libero con una sola firma settimanale. Una prima volta è stato preso in Germania, quindi estradato in Italia. Ma quando è stato scarcerato qui, è tornato subito in Spagna, il posto per lui più sicuro perché in attesa del processo non sarebbe stato rimesso dentro".

Non avete nessuna notizia su dove possa trovarsi adesso?

"Nessuna. Ma non lo stanno cercando. Con le risorse disponibili oggi, non è possibile non riuscire a trovarlo. Deve avere avuto dei contatti, che controllino i cellulari, la sua famiglia. Non può essere sparito. Spero che le nostre forze dell’ordine ci aiutino".

Ma dov’è può essere andato, il ceceno, con due mandati di arresto internazionali (uno dell’Italia, l’altro della Spagna) che pendono sulla sua testa, oltre alle condanne per omicidio volontario? Neanche l’intelligence ha fornito informazioni, neanche informali, ai due genitori.

Fonti istituzionali, assicurano che "l’ambasciata d’Italia a Madrid, in raccordo con la Farnesina, ha costantemente sensibilizzato a livello diplomatico le autorità spagnole sulla necessità di consegnare alla giustizia il colpevole".

Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha lanciato un appello: "Tutte le forze di polizia europee devono fare il massimo per trovare quest’uomo. Il governo italiano ora più che mai deve sollecitare gli altri governi europei perché collaborino alla cattura di questo assassino".