Mercoledì 24 Aprile 2024

Maschi contro femmine Collegi (poco) religiosi Volano insulti e cori sessisti

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di Viviana Ponchia

Chi sa ricorda che da almeno mezzo secolo è un classico come la sfida Barcellona-Real Madrid, solo deviato in uno scontro uomo-donna. Insulti pesantissimi nella notte, minacce sessuali da un collegio all’altro. E poi tutti fuori a fare festa, senza rancore. El Colegio Mayor Elías Ahuja, maschile, contro il Colegio Mayor Santa Mónica, femminile. In mezzo solo una strada. E la presunta dichiarazione di guerra: "Puttane, uscite dalle vostre tane come conigli! Siete puttane ninfomani, vi prometto che vi fotterò tutte". Cose così, tollerate per cinquant’anni in quanto tradizione goliardica. Ma diventate in questi giorni un caso nazionale in Spagna, un possibile crimine d’odio diffuso attraverso un video diventato virale, su cui interviene indignato anche il premier Pedro Sanchez. Abbastanza comico, a volere essere indulgenti. Il predatore sbraita dal balcone e nel palazzo di fronte si accendono tutte le luci. Accorre il guardiano notturno. Il direttore del convitto si sente perduto. Espellere i responsabili, subito. Negli anni Settanta ci poteva stare che un ventenne esibisse tutta la sua potenza ormonale dal poggiolo. Nel 2022 bisogna stare attenti a imbroccare la vocale giusta al fondo delle parole. Quindi "puttane" proprio no. Le urla belluine, udite a distanza e rimbalzate su tutto il web, sono state definite dalla ministra per le Uguaglianze Irene Montero "cultura dello stupro". E peccato perché "in fondo sono bravi ragazzi, per niente misogini". E sono proprio loro, i ragazzi dei due collegi, i più allibiti. Maschi e femmine non riescono a capire come una questione che riguarda solo loro metta in agitazione i piani alti del Governo. Paloma è stata ospite del Santa Mónica dal 2008 al 2011 e conferma che anno dopo anno si è ripetuta la solfa del "siete tutte puttane" senza che lei si sia mai sentita offesa: "Anche perché rispondevamo a tono, questa è la regola non scritta".

Da una parte all’altra della strada ripetono che un video di quel genere, decontestualizzato, genera mostri. E che i mostri non sono loro. Spiegano che si tratta di una battaglia dialettica, di spacconate paragonabili a quelle di Grease. Consensualmente accettate. Rosa de la Fuente, vicedirettrice dell’Universidad Complutense, piange di notte e la pensa diversamente. Quelle urla, dice, sono antidemocratiche, violano la convivenza universitaria. E la cosa ancora più grave è che gli studenti non si rendono conto di avere commesso un reato. "Stabiliremo le responsabilità – promette – li metteremo davanti allo specchio. Sono azioni che ricordano il branco. Mi rendo conto che ogni scuola ha la propria identità e cerca di esprimerla meglio che può, ma la tradizione non giustifica i fatti. Questo non è uno scherzo".