Giovedì 18 Aprile 2024

Mascherine, distanze e pediatri nelle scuole. "Ripartenza delle lezioni non deve slittare"

Oggi i protocolli in caso di contagio in aula, ma il Comitato tecnico scientifico è chiaro: tornare sui banchi è una priorità per il Paese

Scuola (immagine di repertorio)

Scuola (immagine di repertorio)

"La ripartenza di tutte le scuole il prossimo 14 settembre rappresenta una priorità assoluta per tutto il Paese". Lo dicono forte e chiaro Comitato tecnico scientifico (Cts), ministeri dell’Istruzione e della Sanità e Commissario straordinario per l’emergenza, che ieri si sono riuniti in un incontro dedicato alla ripresa delle lezioni. Il Cts conferma il parere del 12 agosto: "La distanza minima di un metro tra gli alunni rimane uno dei punti di primaria importanza nelle azioni di prevenzione del contenimento epidemico, insieme alle misure organizzative e di prevenzione e protezione".

Poche eccezioni anche per l’obbligo di mascherina. "Ai ragazzi sopra i 6 anni – ha ribadito il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, confermando quanto aveva anticipato al nostro giornale – sarà chiesto di usare la mascherina. Ci saranno delle eccezioni, come ad esempio per alunni non udenti, o con delle difficoltà neurologiche o psicologiche, oppure situazioni, come durante un’interrogazione". Ovviamente non si porterà la mascherina a mensa o mentre si fa ginnastica. Se il distanziamento fisico "sarà rigorosamente garantito e il docente riterrà che ve ne siano le condizioni – continua Miozzo – sarà possibile togliere la protezione dal viso una volta che si è al banco. Però l’indicazione generale è di utilizzarla".

Oggi saranno resi noti i protocolli da adottare nelle scuole in caso si verifichi un contagio Sars-Cov-2. "Il confronto fra i rappresentanti di ministeri, Inail, Istituto superiore di Sanità e Regioni, in coordinazione con l’intero Cts – spiega ancora il Comitato – ha portato alla finalizzazione di documenti puntuali, che rigorosamente permetteranno ai dirigenti scolastici e ai rappresentanti per l’emergenza Covid-19 da loro nominati di gestire nella maniera più efficace l’eventuale identificazione di soggetti, siano essi studenti o personale scolastico, che risultino essere contagiati". Anche i presidi, che avevano alzato la voce nei giorni scorsi, possono stare tranquilli: "Le preoccupazioni dei dirigenti scolastici per eventuali responsabilità non hanno motivo di esistere", si specifica.

Le scuole potranno contare anche su assistenza medica. "Si è lavorato – osserva il Cts – per un attivo coinvolgimento sia dei pediatri di libera scelta sia dei medici generici, i quali saranno chiamati, assieme ai Dipartimenti di prevenzione delle Asl, a garantire supporto alle scuole nella gestione dei soggetti infettati da Covid e dei loro contatti".

Sia pure con le ben note le problematiche di edilizia scolastica, si sta poi cercando di fare il possibile per preparare gli istituti. "Tutti gli interlocutori – rassicurano dal Comitato – stanno lavorando per l’identificazione di spazi che possano essere complementari a quelli esistenti, per l’acquisizione dei banchi, che arriveranno a partire dall’8 settembre e la cui distribuzione sarà completata nel mese di ottobre in tutto il Paese". Infine, si sta lavorando per identificare percorsi di entrata e uscita degli studenti, nonché dei loro movimenti negli istituti, al fine di evitare assembramenti.

Lunedì, un tavolo tecnico Istruzione-Trasporti-Cts-Anci-Upi-Regioni cercherà di trovare una soluzione condivisa sul trasporto pubblico locale, legato alla riapertura delle scuole. Il Cts aveva proposto di differenziare gli orari di ingresso negli istituti in modo da evitare assembramenti sui mezzi, ma sembra che gli enti locali siano contrari.