Giovedì 18 Aprile 2024

Coronavirus e mascherine, Arcuri: "Prezzo fissato nell'interesse della gente"

Il commissario straordinario: "Dal 4 maggio ne distribuiremo 12 milioni". E sull'app: "Pronta a breve"

Coronavirus, un laboratorio che produce mascherine (Imagoeconomica)

Coronavirus, un laboratorio che produce mascherine (Imagoeconomica)

Roma, 28 aprile 2020 - L'Italia affronterà la Fase 2 senza la preoccupazione di non avere la giusta disponibilità di mascherine. Parola di Domenico Arcuri, commissario straordinario per l'emergenza Coronavirus. "Da lunedì potremmo distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l'attuale fornitura - ha detto durante la conferenza stampa della Protezione civile -. Dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieranno le scuole a settembre potremmo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all'inizio dell'emergenza". 

Il prezzo delle mascherine è un tema che, dall'inizio dell'emergenza, ha alimentato molte polemiche. Arcuri prova a sgomberare il campo da quelli che definisce "liberisti da divano": "Ho fissato il prezzo massimo nell'interesse dei cittadini, non ho fissato il prezzo massimo di acquisto. Lo Stato deve incentivare la produzione italiana, come con il 'Cura Italia': abbiamo rassicurato i produttori che compreremo tutto quello che produrranno. In 105 ci hanno ringraziato, solo uno ha avuto qualche dubbio".  Poi il commissario straordinario si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "L'idea che fissare un prezzo massimo abbatta la capacità dell'impresa italiana di produrne è superficiale o assai poco informata. È economia di guerra? No, è senso civico. È per sempre? No, finché il mercato non sarà libero. È un danno per i vergognosi speculatori, lo rivendico. Non ci saranno più le mascherine nelle farmacie e nei supermercati? Certo, nessuna che costi più di 0,50 euro". 

L'app Immuni

Nel tanto discusso discorso del 26 aprile, Conte non ha parlato dell'app, ma - precisa Arcuri - "non significa che il lavoro non proceda: stasera abbiamo una riunione di coordinamento. La app si avvarrà di tecnologia bluetooth e non c'è nessuna controindicazione". Le tempistiche? "A maggio con le prime funzionalità, cioè il contact tracing, sarà in funzione, in tempi ravvicinati saranno attive anche le funzionalità più vicine al diario clinico", cioè la connessione con il Sistema sanitario nazionale. A una più precisa richiesta dei tempi, il commissario ha risposto: "Può essere anche il primo maggio...".

"15 minuti tempo minimo per rischio contagio"

"L'App per il contact tracing fara' scattare l'alert quando ad esempio il signor Rossi avrà avuto un contatto stretto per più di 15 minuti con una persona positiva. Gli scienziati ci dicono che il tempo minimo certo per essere a rischio contagio in caso di contatto con una persona positiva è di 15 minuti. La distanza considerata a rischio oscilla fra un metro e due metri. Ma e' bene considerare il limite massimo" ha concluso Arcuri. 

Italia prima nei tamponi

L'Italia "è il primo paese al mondo per tamponi fatti in relazione al numero di abitanti". Lo ha rivendicato Arcuri, sottolineando che "sono ancora pochi e ne dovranno esser fatti di più, ma facciamo pace con noi stessi e mettiamo i cittadini nelle condizioni di avere tutte le informazioni e le risposte che meritano". Secondo i dati del Commissario, in Italia sono stati fatti ieri 2.960 tamponi ogni centomila abitanti, in Germania 2.474, "il 20% in meno", in Gran Bretagna 1.061, un terzo dell'Italia, e in Francia 560, un sesto del nostro paese.