Inchiesta mascherine dalla Cina, Arcuri indagato per peculato e abuso d'ufficio

L'indagine riguarda la fornitura di mascherine cinesi. La Finanza ne ha sequestrato 800 milioni di pezzi

Domenico Arcuri (Imagoeconomica)

Domenico Arcuri (Imagoeconomica)

Roma, 18 ottobre 2021 - L'ex commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, è indagato dalla procura di Roma per abuso d'ufficio e peculato nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge, tra gli altri, gli imprenditori Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi ed Edisson Jorge San Andres Solis. L'ex capo della struttura commissariale venne iscritto anche per il reato di corruzione, fattispecie per la quale i pm capitolini, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, hanno sollecitato l'archiviazione.

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Al centro dell'indagine dei magistrati capitolini la fornitura di mascherine provenienti dalla Cina: su disposizione della Procura di Roma sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza oltre 800 milioni di mascherine provenienti dalla Cina risultate "non regolari". L'attività di sequestro è stata svolta presso, tra l'altro, presso la struttura commissariale nazionale e alcune di quelle regionali.

Le indagini riguardavano affidamenti per un valore di 1,25 miliardi di euro, effettuati dall'allora commissario straordinario per l'emergenza Covid a favore di tre consorzi cinesi, per l'acquisto di oltre 800 milioni di mascherine, con l'intermediazione di alcune imprese italiane che hanno percepito commissioni per decine milioni di euro.

Sabatoscorso Arcuri era stato interrogato dai magistrati come ha reso noto l'ufficio stampa dell'ex Commissario. "E' stato cosi' possibile - si legge nella nota - un confronto e un chiarimento che si auspicava da molto tempo con l'autorità giudiziaria, rispetto alla quale sin dall'origine dell'indagine il dott. Arcuri ha sempre avuto un atteggiamento collaborativo, al fine di far definitivamente luce su quanto accaduto".