di Alessandro Farruggia Una lunga telefonata con il ministro della Salute Roberto Speranza, che gli ha confermato che la pandemia è in effetti in fase di calo; i dati dell’ultimo rapporto Iss e un colloquio con il professor Locatelli; le pressioni di Salvini, Giorgetti e Garavaglia per accellerare l’allentamento delle misure. E infine Mario Draghi si è presentato al Consiglio dei ministri con una proposta più soft del previsto e strutturata in due tempi, dando un primo segnale del cambio di passo che ci sarà nelle prossime settimane. Una linea che il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri conferma, spingendosi oltre: "Credo che il 31 marzo lo stato d’emergenza non sarà prorogato e per la fine del mese avremo abbandonato tante di quelle restrizioni che oggi abbiamo. Pian piano toglieremo le mascherine prima all’aperto e successivamente al chiuso, intanto cambieranno le norme sulla scuola, sui colori delle Regioni e verrà rimodulato il Green Pass". Da subito, con una ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, arriva una mini proroga di dieci giorni per le norme in scadenza: fino al 10 febbraio (e non fino al 15 se non a fine mese, come pareva fino a l’altroieri sera) le discoteche rimarranno ancora chiuse, saranno vietati i concerti e le feste all’aperto e sempre per dieci giorni (invece che per un altro mese) sarà ancora obbligatorio utilizzare le mascherine all’aperto in zona bianca. Dunque per altri dieci giorni il milione e mezzo di italiani che vivono in Basilicata, Molise e Umbria, le uniche regioni attualmente bianche, dovranno continuare a indossare le mascherine all’aperto. Ma se, come pare, il Cdm di domani approverà un decreto Covid più ampio che modificherà il sistema dei colori – resterà solo la zona rossa e la discussione è se le restrizioni rimaste debbano valere per tutti o solo ...
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