Marò, India: "Caso chiuso quando saranno versate 100 milioni di rupie"

L'Alta Corte indiana chiede 1,1 milioni di euro circa come somma di risarcimento per le famiglie dei pescatori morti nella sparatoria del 2012

Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

Roma, 9 aprile 2021 - Il caso dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, si dovrebbe chiudere con il versamento di 100 milioni di rupie (circa 1,1 milioni di euro) come risarcimento alle famiglie dei pescatori uccisi dai fucilieri perchè scambiati per pirati nel 2012. Lo ha deciso l'Alta Corte indiana, si legge su Asia news, dopo la decisione finale nel luglio scorso dell'arbitrato internazionale.

Nella sparatoria che coinvolse i militari italiani, a bordo come scorta armata della nave Enrica Lexie, Ajeesh Pink e Valentine Jelastine morirono, e Freddy Bosco, il proprietario del peschereccio St.Antony, fu ferito.  

Dopo anni di contenzioso tra Italia e India, con un lungo periodo con i marò bloccati nel Paese, il Tribunale arbitrale internazionale stabilì che i due fucilieri di Marina dovessero essere processati in Italia perché godevano al momento dei fatti dell'"immunità funzionale", tesi sostenuta fin dall'inizio dall'Italia. Ma allo stesso tempo decise che Roma avrebbe dovuto risarcire la perdita di vite umane, e i danni materiali e morali inflitti agli altri membri dell'equipaggio del peschereccio.

Ora che il caso si sta per chiudere anche davanti alla Corte suprema indiana, questa ha stabilito che il dossier sarà chiuso quando lo Stato italiano avrà versato su un conto del ministero degli Esteri di Delhi la somma 40 milioni di rupie ciascuna famiglia dei pescatori (che in passato avevano già ricevuto dall'Italia 245 mila euro), e 20 milioni al capitano Bosco. 

In Italia indagine ancora aperta

Ma in Italia su Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è ancora aperto un fascicolo in Procura, a Roma, dal 2012. Il procedimento è in mano al sostituto procuratore Erminio Amelio ed è rubricato per omicidio volontario. I due fucilieri furono ascoltati dai pm capitolini il 3 gennaio del 2013, quando fecero ritorno in Italia per alcuni giorni. Lo stesso anno la Procura fece effetuare anche una perizia sul computer e su una macchina fotografica che si trovavano a bordo della Enrica Lexie. Oggi i magistrati stanno analizzando gli atti inviati dal Tribunale internazionale dell'Aja per poi procedere ad una definizione del fascicolo. 

Latorre ha commentato: "Apprendo dalle agenzie stampa la notizia dell'applicazione della sentenza dopo 9 mesi dalla pubblicazione, spero che la prossima fase giudiziaria italiana possa condurre al più presto alla verità".