Marmo di Carrara e robot La copia del Partenone per il British Museum

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di Emanuela Rosi

Lo scultore lavora silenzioso nel laboratorio di “Torart” all’ombra delle Apuane. Un braccio d’acciaio a reggere la punta diamantata, un occhio elettronico, sensori e algoritmi nel centro di controllo, e dal blocco di marmo bianco della cava Michelangelo, che dalla vetta si affaccia su Carrara, in poche settimane ha preso forma una testa di cavallo a grandezza naturale. E non una testa qualsiasi ma una delle opere più amate che arrivarono in Gran Bretagna dal Partenone. Da oltre due secoli quella vera è al British Museum di Londra, oggetto di una disputa culturale e legale infinita insieme agli altri preziosi reperti della civiltà greca. Poche settimane fa la copia, perfetta, è finita sulla prima pagina del New York Times. Perché proprio Carrara oggi è in grado di fornire la tecnologia più avanzata per riprodurre opere d’arte (o crearne di nuove) con fedeltà assoluta, risparmiando la fatica e il tempo che servivano agli scalpellini per consegnare l’opera “grezza” al tocco finale dell’artista. Una tecnologia che potrebbe risolvere la disputa lasciando al British le copie e riportando ad Atene gli originali.

L’idea per risolvere la secolare querelle è di Roger Michel, direttore esecutivo dell’Institute of Digital Archaeology. "Il nostro scopo è incoraggiare il rimpatrio dei marmi di Elgin - ha detto al New York Times - Quando due persone vogliono la stessa torta, cuocere una seconda torta identica è una soluzione ovvia". E farli identici quei marmi non è un problema per l’artista robotizzato prodotto da “Robotor”, l’azienda di Carrara di Giacomo Massari e Filippo Tincolini che è riuscita a “umanizzare” la parte più faticosa della lavorazione della pietra innestando la tecnologia nella tradizione della scultura senza intaccare il ruolo dell’artista. La testa del cavallo e le altre riproduzioni verranno esposte per dimostrare come una possibile soluzione alla querelle esista e aumenterebbe la possibilità di fruizione delle opere ad un pubblico più vasto.