Venerdì 19 Aprile 2024

Calabria, indagato Mario Oliverio, governatore Pd. Lui: "Farò sciopero della fame"

Nell'operazione della Finanza denominata 'Lande desolate' sono coinvolte 16 persone. Per molti anche l'aggravante mafiosa

Gerardo Mario Oliverio (Imagoeconomica)

Gerardo Mario Oliverio (Imagoeconomica)

Cosenza, 17 dicembre 2018 - Indagato il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Per il politico eletto nelle file del Pd il gip distrettuale di Catanzaro ha emesso un provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza, a San Giovanni in Fiore nel Cosentino.

Oliverio è  indagato per abuso d'ufficio, aggravato dalle modalità mafiose, nell'ambito di un'inchiesta della Guardia di Finanza di Cosenza su appalti pubblici. L'inchiesta è coordinata dalla Dda di Catanzaro e si concentra su due appalti, uno sul Tirreno Cosentino, ed uno riguardante un impianto sciistico sulla Sila. 

OLIVERIO: SCIOPERO DELLA FAME - "Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame", si difende Oliviero in una nota. E continua: "La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica". Il 65enne sottolinea come "i polveroni sono il vero regalo alla mafia. Tra l'altro l'opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione. Quanto si sta verificando è assurdo. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore. Sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini. Chiedo chiarezza. Lotterò con tutte le mie energie perchè si affermi la verità".

L'INDAGINE - Oltre a Oliverio indagate anche altre 16 persone, tutte destinatarie di misure cautelari, tra cui politici, dirigenti pubblici, funzionari e un imprenditore, Giorgio Barbieri, già arrestato nel febbraio dello scorso anno nell'ambito di un'altra inchiesta perché accusato di essere legato alla cosca Muto. Per tutti, a vario titolo, accuse di corruzione, falso in atto pubblico, abuso d'ufficio e frode in pubbliche forniture. Inoltre nei confronti di alcuni indagati viene ipotizzata anche l'aggravante dell'articolo 7 per avere agevolato la cosca di 'ndrangheta di Cetraro.

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 APPALTI NEL MIRINO - Nelle indagini sono state riscontrate diverse violazioni e irregolarità nella gestione e conduzione degli appalti per l'ammodernamento della aviosuperficie di Scalea e degli impianti sciistici di Lorica, e di conseguenza della successiva fase di erogazione di finanziamenti pubblici. 

ASSERVIMENTO ALL'IMPRENDITORE - Gli inquirenti hanno messo in luce "il completo asservimento di pubblici ufficiali, anche titolari di importanti e strategici uffici presso la Regione Calabria, alle esigenze del privato imprenditore attraverso una consapevole e reiterata falsificazione dei vari stati di avanzamento lavori ovvero l'attestazione nei documenti ufficiali di lavori non eseguiti al fine di far ottenere all'imprenditore l'erogazione di ulteriori finanziamenti comunitari altrimenti non spettanti". 

Sottolineata "la spregiudicatezza che caratterizzava l'agire dell'imprenditore romano spinta al punto di porre in essere condotte corruttive nei confronti di pubblici funzionari, finalizzate al compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio consistenti in una compiacente attività di controllo sui lavori in corso, nell'agevolare il pagamento di somme non spettanti ovvero nel riconoscimento di opere complementari prive dei requisti previsti dal codice degli appalti oltre al mancato utilizzo di capitali propri dell'impresa appaltatrice in totale spregio degli obblighi previsti dai bandi di gara". 

LANDE DESOLATE - L'operazione è stata denominata "Lande desolate". Secondo l'accusa il Barbieri avrebbe impegnato poche decine di migliaia di euro a fronte di diversi milioni di euro previsti dai bandi di gara. Per gli inquirenti "un diffuso sistema illecito che, attraverso la reiterata commissione di falsi, abusi e atti corruttivi, ha compromesso il corretto impiego delle risorse pubbliche non consentendo lo sviluppo e la crescita del territorio, l'elevazione del livello dei servizi resi al cittadino e costituendo, di fatto, un ostacolo alla realizzazione del potenziale di crescita che il territorio è in grado di esprimere".