Martedì 16 Aprile 2024

Addio a Maria Pia Fanfani, una vita per il volontariato

Staffetta partigiana, scrittrice e fotografa: è stata anche presidente della Croce Rossa. Le sue missioni di pace in tutto il mondo

Maria Pia Fanfani (Imagoeconomica)

Maria Pia Fanfani (Imagoeconomica)

Milano, 8 novembre 2019 - Sempre in prima linea, mai in prima fila. Il protagonismo futile non le apparteneva, preferiva la sostanza e su tutto l’impegno umanitario. Con quel sorriso aperto, cordiale, coraggioso che è sempre rimasto lo stesso negli anni e anzi, con l’età, è diventato ancora più limpido. Morta ieri a Roma a 97 anni, è stata una grande donna Maria Pia Tavazzani, sposata in prime nozze col l’ingegner Giuseppe Vecchi e poi dal 1975 fino alla morte di lui nel 1999 con Amintore Fanfani, una delle menti della Democrazia Cristiana, uomo di fede e di potere, 5 volte presidente del Consiglio e poi 3 del Senato, per 2 volte segretario della DC, sempre ai vertici dello Stato. E Maria Pia sempre accanto con discrezione ma con l’intelligenza viva per carpire contatti internazionali e conoscenze giuste, nei ricevimenti ufficiali e nelle ambasciate, per portare ancora più in alto i valori e l’impegno della Croce Rossa Italiana di cui dal 1983 al 1994 è stata l’attivissima e appassionata Presidente del Comitato Nazionale Femminile. 

Elegantissima nella divisa di crocerossina, alle parate come nelle corsie degli ospedali o sui fronti di guerra come in Jugoslavia, abbracciata a tanti bambini come nei servizi in Africa fra i piccini i più poveri, malnutriti, malati e abbandonati. La volontà di soccorrere è stata la sua guida, la Croce Rossa su tutto, al pari solo di Amintore al quale la legavano affetto e ammirazione. Discreta anche coi 7 figlio di lui, avuti dalla prima moglie Biancarosa.  Fedele alle amicizie Maria Pia, che coltivava con affetto. Amava la compagnia delle donne intelligenti e fattive come lei, piene di positività, come Maria Luisa Monti Riffeser, alla quale la univano tanti valori di cui parlavano insieme, loro due italiane fierissime, durante le passeggiate a Roma come a Bagnaia. Nella Roma dei salotti alla Maria Angiolillo la si è vista sempre poco, molto di più alle cerimonie ufficiali al braccio di Fanfani e in quelle occasioni utili alla causa del volontariato.

Vestiva spesso di bianco, senza gioielli, mai griffata nonostante le tante amicizie vip, sempre intorno al collo la sciarpa candida come i capelli portati cortissimi, sul bel viso illuminato dal solo rossetto. Certo ambiziosa, arguta, intelligente, con quel patrimonio di italianità che giovanissima la portò nelle file partigiane come staffetta al fianco del fratello. Poi anche scrittrice e fotografa, dama borghese accanto all’ingegner Vecchi e poi volontaria a vita con Amintore negli anni della Roma democristiana.