Giovedì 25 Aprile 2024

Morta Maria Perego, mamma di Topo Gigio. Il pupazzo che ci strapazzava di coccole

Creò il personaggio nel 1959. Adorato da Frank Sinatra e Louis Armstrong, Raffaella Carrà lo portò a Canzonissima

Maria Perego con Topo Gigio

Maria Perego con Topo Gigio

Roma, 8 novembre 2019 - Avessimo dovuto pagarle i diritti per ogni sorriso regalato alle nostre vite, beh, Maria Perego, spentasi a novantacinque anni, sarebbe diventata ricchissima. A lei, veneziana di origine, innamorata delle marionette per storie di famiglia, dobbiamo infatti l’allegria tenera e sana del pupazzo più popolare in televisione e non solo. Topo Gigio! A costo di sembrare esagerato, dirò qui e ora che Topo Gigio, ufficialmente nato nel 1959 ("Ma lo perfezionai nel 1961", raccontava la signora Perego) è stato il parente italiano del Topolino di Walt Disney. Di più: è stato meglio del Mickey Mouse americano, perché Gigio aveva quella candida timidezza che lo rendeva credibile senza scivolare nella perfezione un poco asettica del compagno di Minnie. Topo Gigio! La vera star della Rai.

Più longevo di Mike Bongiorno e di Pippo Baudo. Meno noioso delle Tribune Politiche in bianco e nero poi diventate talk show rumorosamente colorati. Meno divisivo di uno sgangherato dibattito alla moviola per un rigore non dato o un fuorigioco non segnalato. Gigio era in fondo un po’ gigione, ammiccava ("Strapazzami di coccole") e si beava di uno stupore finto innocente ("Ma cosa mi dici mai!"). E si fa presto a dire che essendo un pupazzo inevitabilmente piaceva a tutti e non dava fastidio a nessuno: mica vero, il personaggio, pardon, il Topo è un pezzo della leggenda della italica tv mentre altri pupazzi, che pure ebbero momenti di popolarità, beh, non hanno retto alla usura del tempo. Gigio invece sì. L’abilità di Maria Perego, che nella creazione si era fatta aiutare dal marito Federico Caldura, ha fatto di quella figura una icona nazionalpopolare, quando ancora non si usava il termine. Il Topo che sapeva essere diverso da Topolino attraversava le generazioni. Era ovviamente l’idolo dei bambini, ma sotto sotto piaceva anche ai genitori.

Oggi, 2019, chi è nonno, se ripensa alla tv dell’infanzia, recupera Rin Tin Tin e Lassie, oppure Zorro e la Nonna del Corsaro Nero, o ancora Gian Burrasca e I ragazzi di Padre Tobia, dipende dai gusti e dai ricordi: ma potete star certi che Gigio, con quei baffi spropositati, spunterà sempre fuori. Del resto, Maria Perego non ha mai posto limiti alla sua creatura. Già Nino Manfredi aveva voluto Gigio a fargli da spalla nel varietà del sabato sera e addirittura nel 1974 il nostro eroe fu tra i conduttori di Canzonissima, con Raffaella Carrà, Cochi e Renato. I Vip della televisione sapevano che con il glorioso Topo si andava sul sicuro: bastava apparisse lui sullo schermo e gli indici di ascolto schizzavano all’insù. Era noto anche all’estero, Frank Sinatra e Louis Armstrong lo adoravano, così come Federico Fellini e Lucio Dalla. Dietro e dentro questo prodigio di simpatia, c’erano l’estro e la dedizione di Maria Perego, donna coraggiosa, in fondo femminista ante litteram, visto che a metà del secolo scorso non era facile trovare una donna che fosse autrice televisiva, artista della animazione, maestra del teatro di figura. Narrano abbia non di rado avuto contrasti con l’emittente di stato, perché era una signora dal gran carattere, arcigna quanto il suo Topo sapeva essere dolce. Ma, alla fine, Gigio appartiene al meglio e al bello della Rai.