Mercoledì 24 Aprile 2024

Mediterraneo, in un chilometro cubo centinaia di chili di plastica

L'allarme da un convegno di Sea Shepherd. La plastica resta in acqua per 600 anni sminuzzandosi in nano e microplastiche

Bottiglia di plastica in mare (foto iStock)

Bottiglia di plastica in mare (foto iStock)

Lerici (La Spezia), 24 marzo 2018 - Gli ultimi sono stati i dischetti dispersi a migliaia nel Mar Tirreno: non erano Ufo ma mini-filtri di un depuratore, e per un po' sono stati un 'giallo'. Ma per un caso di dischetti nuotanti identificati ce ne sono centinaia che non fanno notizia: brandelli di plastica gettati colpevolmente dall'uomo e che finiscono in mare, asfissiando il Pianeta. E in acqua restano per oltre 600 anni, sminuzzandosi in particelle sempre più piccole e insidiose: le nano e microplastiche

L'oceano sta traboccando di plastica

"Se filtrassimo un chilometro cubo di acqua del Mediterraneo troveremmo da qualche decina sino a centinaia di chili di plastica", conferma Marco Faimali, ricercatore Cnr, a un convegno organizzato da Sea Shepherd sulla pericolosità delle micro e nanoplastiche nei mari e negli oceani. 

Faimali ha lanciato poi una provocazione: "Proviamo a dare un valore al nostro mare: il Mediterraneo vale 5600 miliardi di dollari. Sarebbe il quarto stato in Europa a produrre economia. Senza contare che il Mediterraneo contiene il 10% della biodiversità". Quindi è fondamentale cambiare le abitudini quotidiane prima che in acqua ci siano "più plastiche che pesci".

Microplastiche anche negli Oceani incontaminati: è allarme globale

La situazione è davvero preoccupante: "Il Mediterraneo è una delle zone più problematiche per questo aspetto - continua il ricercatore - stiamo cercando di capire quali saranno gli effetti sull'ecosistema. La plastica non è un inquinante normale, assorbe altri agenti inquinanti e funge da vettore. Le plastiche si trasformano in particelle sempre più piccole, vengono triturate e mangiate dai pesci, rendendo sempre più complesso catturarle. Stiamo studiando quali sono ad esempio gli effetti sullo zooplacton". 

La plastica che inquina il mare "fa impazzire" i pesci

image

I NUMERI - Ogni anno l'effetto della dispersione di materiale plastico in mare provoca la morte di 100 mila mammiferi marini e di un milione di uccelli. I rifiuti plastici colpiscono il 43% dei mammiferi marini, il 36% degli uccelli marini e il 100% delle tartarughe.  Ancora: ogni anno finiscono in acqua da 8 a 10 milioni di tonnellate di spazzatura, il 75% della quale è plastica. Da qui al 2025, 64 milioni di tonnellate di spazzatura finirà negli oceani. Una rete da pesca abbandonata rimane in mare anche 650 anni.