Lerici (La Spezia), 24 marzo 2018 - Gli ultimi sono stati i dischetti dispersi a migliaia nel Mar Tirreno: non erano Ufo ma mini-filtri di un depuratore, e per un po' sono stati un 'giallo'. Ma per un caso di dischetti nuotanti identificati ce ne sono centinaia che non fanno notizia: brandelli di plastica gettati colpevolmente dall'uomo e che finiscono in mare, asfissiando il Pianeta. E in acqua restano per oltre 600 anni, sminuzzandosi in particelle sempre più piccole e insidiose: le nano e microplastiche.
L'oceano sta traboccando di plastica
"Se filtrassimo un chilometro cubo di acqua del Mediterraneo troveremmo da qualche decina sino a centinaia di chili di plastica", conferma Marco Faimali, ricercatore Cnr, a un convegno organizzato da Sea Shepherd sulla pericolosità delle micro e nanoplastiche nei mari e negli oceani.
Faimali ha lanciato poi una provocazione: "Proviamo a dare un valore al nostro mare: il Mediterraneo vale 5600 miliardi di dollari. Sarebbe il quarto stato in Europa a produrre economia. Senza contare che il Mediterraneo contiene il 10% della biodiversità". Quindi è fondamentale cambiare le abitudini quotidiane prima che in acqua ci siano "più plastiche che pesci".
Microplastiche anche negli Oceani incontaminati: è allarme globale
La situazione è davvero preoccupante: "Il Mediterraneo è una delle zone più problematiche per questo aspetto - continua il ricercatore - stiamo cercando di capire quali saranno gli effetti sull'ecosistema. La plastica non è un inquinante normale, assorbe altri agenti inquinanti e funge da vettore. Le plastiche si trasformano in particelle sempre più piccole, vengono triturate e mangiate dai pesci, rendendo sempre più complesso catturarle. Stiamo studiando quali sono ad esempio gli effetti sullo zooplacton".
La plastica che inquina il mare "fa impazzire" i pesci
I NUMERI - Ogni anno l'effetto della dispersione di materiale plastico in mare provoca la morte di 100 mila mammiferi marini e di un milione di uccelli. I rifiuti plastici colpiscono il 43% dei mammiferi marini, il 36% degli uccelli marini e il 100% delle tartarughe. Ancora: ogni anno finiscono in acqua da 8 a 10 milioni di tonnellate di spazzatura, il 75% della quale è plastica. Da qui al 2025, 64 milioni di tonnellate di spazzatura finirà negli oceani. Una rete da pesca abbandonata rimane in mare anche 650 anni.