Giovedì 18 Aprile 2024

Mare caldo e correnti fredde "Così nubifragi mai visti"

Pasini (Cnr): "Il piano nazionale sui cambiamenti climatici è fermo da anni"

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di Alessandro Farruggia

L’alluvione dell’anconetano è figlia dei cambiamenti climatici e dobbiamo attenderci per questo autunno altri eventi di questi tipo. Così Antonello Pasini, climatologo del Cnr, autore nel 2020 del libro “L’equazione dei disastri”.

Dottor Pasini, ci risiamo: arriva l’autunno e tornano gli eventi meteo estremi, i disastri, le vittime....

"Siamo alle solite, purtroppo. Quest’anno è stato un anno particolarmente caldo, abbiamo sofferto moltissimo degli anticicloni africani, il Mediterraneo si è scaldato in maniera esagerata, è stato 5 gradi sopra la media e ancora è molto caldo. Era chiaro che una volta che fossero arrivate le correnti fresche o fredde poteva succedere un evento estremo molto intenso. E infatti è successo".

E l’impronta digitale di questi eventi è chiara?

"La continua invasione del Mediterraneo di questi anticicloni africani è un problema climatico. A questo si aggiunga il fatto che i nostri territori sono estremamente fragili e molto antropizzati. Il risultato è che l’equazione dei disastri è pronta".

Se il cambiamento è strutturale, dobbiamo attenderci per questo autunno altri eventi di questo tipo?

"Sicuramente si. Le previsioni stagionali ci danno un settembre e un ottobre ancora abbastanza caldi, con irruzioni dall’Atlantico di correnti più fresche, se non fredde. Il mare ha una inerzia enorme, quindi rimarrà caldo per molte, molte settimane. Quando arriveranno le perturbazioni più fredde è chiaro che ci dobbiamo attendere eventi di questo tipo. Direi probabilmente nelle prossime settimane. Da un punto di vista meteorologico domani (oggi per chi legge, ndr) è attesa una ondata di aria fredda. Voglio vedere sul Nordest, e anche sull’Emilia Romagna, cosa potrà fare".

Sulla mitigazione, cioè il taglio delle emissioni, si fa molto meno del dovuto, ma anche sull’adattamento siamo deficitari.

"Purtroppo il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici è fermo da cinque anni in attesa di autorizzazione. Ora, noi abbiamo sì una strategia nazionale, che è però una strategia, fissa dei principi generali, ma poi servirebbe un piano nazionale, cioè un documento un po’ più operativo pur se sempre nazionale, fondamentale perché deve dare il la ai piani di adattamento comunali, che sono quelli che veramente contano, ma questo piano ancora non c’è. Approvarlo prima possibile è essenziale".