Asilo L'Aquila, la madre di Tommaso: "Dovevamo sposarci a luglio". L'ipotesi errore umano

L’Aquila, la conducente interrogata: non ricordo di aver inserito il freno a mano. Oggi i funerali del piccolo Tommaso, la madre: "È un dolore sovrumano"

L'auto finita nel giardino dell'asilo e, nel riquadro, il piccolo Tommaso (Ansa)

L'auto finita nel giardino dell'asilo e, nel riquadro, il piccolo Tommaso (Ansa)

"Avremmo dovuto sposarci a luglio, ma Tommaso non c’è più e non ci sarà nessun matrimonio". Alessia Angeloni, mamma del bimbo di 4 anni ucciso dall’auto piombata nel giardino dell’asilo dell’Aquila, è piegata dallo strazio. I funerali del suo bambino – officiati dal cardinale Giuseppe Petrucci, si terranno oggi nella basilica di Santa Maria di Collemaggio – proprio dove lei e Patrizio D’Agostino, papà di Tommaso, avrebbero dovuto sposarsi tra un paio di mesi. Ieri, al termine dell’autopsia, la procura ha restituito alla famiglia la salma del piccolo. Ora Alessia e il suo compagno chiedono di essere lasciati in pace, esasperati dalle telecamere che li inseguono fin sotto casa. "Abbiamo bisogno di elaborare, di renderci conto di quanto è avvenuto. È un dolore privato, sovrumano, al di sopra di ogni sopportazione. Vogliamo viverlo per conto nostro, con le persone che ci vogliono bene. Invece si è scatenata una caccia su facebook. A ognuno dei nostri contatti chiedono il mio numero di telefono. Non ci si fa a sopportare tutto questo".

Anche i legali della donna invocano rispetto. "I familiari del piccolo – sottolinea l’avvocato Catiuscia Romano – hanno necessità di essere lasciati nel più stretto riserbo. Porre loro la domanda sul perdono che senso ha? Certamente è stata una tragica fatalità e tante solo le famiglie coinvolte. I genitori non stanno pensando in questo momento al perdono. Poi, probabilmente, ci sarà un momento in cui si sentiranno abbastanza forti per parlare, ma questo, ora, non lo sappiamo".

Oltre a Tommaso, altri cinque piccoli sono rimasti coinvolti nel tragico incidente alla materna Primo maggio della frazione dell’Aquila, dove la Passat di Radostina Zhorova Balabanova, 38enne di origine bulgara, parcheggiata sulla discesa antistante, ha sfondato il cancello della scuola, finendo su alcuni dei bambini che stavano giocando nel cortile. Stando agli esiti del drammatico interrogatorio di ieri in procura lo schianto sarebbe dovuto a "un errore umano, una marcia tolta inavvertitamente".

La donna, madre di due gemelli scritti all’asilo e di un ragazzo di 12 anni, ha ribadito di aver tentato di frenare la macchina con le mani, senza riuscirci. Nell’auto era rimasto il figlio maggiore, che si è buttato dalla vettura in corsa. "Mi ha avvertito gridando mamma!", avrebbe raccontato in lacrime ai giudici. La donna ha rischiato di essere travolta dal mezzo. "Solo alla fine mi sono dovuta scansare – avrebbe detto –. Ricordo quando ho parcheggiato di aver inserito la prima marcia ma non il freno a mano". La 38enne, indagata per omicidio stradale e lesioni, si è detta "disperata", assieme a tutta la famiglia per la morte di Tommaso e il ferimento degli altri cinque bimbi. Piangendo ha confessato: "Mi ha detto mio figlio di aver inavvertitamente tolto la marcia. Si è anche ferito nel gettarsi dall’abitacolo".