Domenica 13 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

Il Mediterraneo si scalda più di altri mari e non raffredda più la terraferma

Copernicus lancia l’allarme: il mare non riesce più a mitigare le correnti calde, senza contare i rischi dovuti all'energia scaturita dall'incontro con quelle fredde

Il Mediterraneo si scalda più di altri mari e non raffredda più la terraferma

Roma, 28 giugno 2025 – Le temperature roventi di questi giorni hanno un effetto diretto anche sul riscaldamento dei mari, a partire dal Mediterraneo, dove è in corso una ondata di calore marino, come rileva Copernicus Marine Service (Cmems), che il 22 giugno ha registrato anomalie nella temperatura superficiale dell’acqua, superiore di oltre 5 gradi rispetto alla media stagionale. Il riscaldamento più intenso, sottolinea Copernicus, è stato osservato nel bacino del Mediterraneo occidentale, compresi il Mare delle Baleari e il Mar Tirreno. Un problema che ha conseguenze dirette sulle temperature della terraferma. Il riscaldamento dei mari, infatti, comporta la dilatazione delle molecole idriche che, per raffreddarsi, necessitano di tempi più lunghi.

Il grafico Copernicus mostra il riscaldamento dei mari (più scure le parti 'bollenti')
Il grafico Copernicus mostra il riscaldamento dei mari (più scure le parti 'bollenti')

Il picco raggiunto dal mare Nostrum anticipa "conseguenze e scenari al momento insondabili”. Lo segnala l'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, che indica come il Mediterraneo occidentale e l'Atlantico Nord-Orientale si stiano riscaldando ben più di quanto accada nel resto dei mari. Se infatti le anomalie marine a livello globale si attestano in questi giorni su +0,37° rispetto alla media 1991-2020 e sono inferiori a quelle registrate nello scorso biennio, come rileva Copernicus Climate Change Service, il Mare Nostrum sta invece facendo segnare le temperature più alte mai rilevate. E questo nonostante, nella parte orientale del bacino, le acque dell'Egeo fino a quelle che lambiscono le coste orientali egiziane risultino maggiormente in linea con le temperature medie, se non più fresche del normale. Questo significa che il Mediterraneo occidentale è un ‘brodo’, dove le anomalie termiche arrivano a superare +5° tra Spagna, Francia, Corsica e Sardegna occidentale.

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E nei prossimi giorni tra mar Tirreno e Ionio, come nelle acque che bagnano le coste meridionali di Turchia, Siria, Israele, le temperature raggiungeranno i 29° e non scenderanno sotto i 27°. Temperature record che anticipano di almeno una settimana quelle registrate lo scorso anno, il più caldo in assoluto (con 30°) sul fronte marino.

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Per capire quanto il riscaldamento dei mari influisca sul clima della terraferma basta guardare i dati: dove a Maggio il mare è stato più freddo (ad Est, compreso il mar Nero), anche la temperatura dell'aria è stata più fresca del consueto. Nell'Europa Occidentale, dove invece Mediterraneo ed Atlantico registrano record di temperature, il mare non riesce più ad assolvere al compito di mitigare le correnti calde, senza contare i rischi meteorologici, dovuti all'energia scaturita dall'incontro tra correnti calde e umide con quelle più fredde d'alta quota dell'Artico.

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