Venerdì 19 Aprile 2024

Mantenere i figli? No, vanno spinti in mare aperto

Perché la Cassazione ha ragione

La Cassazione ha deciso (sentenza 17183): terminato il ciclo di studi, qualunque esso sia, i genitori non sono più tenuti a mantenere un figlio che deve invece trovarsi un lavoro - sia o meno quello che sognava di fare- e rendersi autonomo. Mentre attendi che ti chiamino alla Nasa (secondo i tuoi piani adolescenziali) datti da fare per mettere insieme il pranzo con la cena. Il caso riguardava un trentenne supplente di musica in attesa di incarico stabile: il padre non intendeva più integrare i suoi scarsi redditi e la Corte d’Appello gli aveva dato ragione. La mamma è ricorsa in Cassazione che ha confermato la sentenza d’Appello: il mantenimento da parte dei genitori non è un’assicurazione a vita, si tratta di passare dal principio del “diritto a ogni possibile diritto” a quello di dovere, e dall’assistenzialismo all’auto-responsabilità.

Un amico mi racconta del figlio che a 28 anni ha capito di avere sbagliato facoltà e ora intende iscriversi a Medicina. Gli faccio presente che fino ai 38 ce l’avrà sul groppone: forse l’obiettivo del Super-Nerd è proprio questo. Sovrastati dai sensi di colpa, i genitori tendono a mollare. Ma fa parte del loro difficile lavoro saper spingere presto le creature in mare aperto: più formativo di un master alla Columbia. Dopo un ragionevole periodo-cuscinetto i ragazzi devono andare e provare. Compresa l’inebriante esperienza delle bollette scadute: molto utile anche quando aspiri a un posto nella City.