Manfredi stazionario ma grave Sequestrata la caldaia del palazzo

Lo scrittore, intossicato dal monossido, trovato esanime in casa con una collega

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Restano gravi le condizioni dello scrittore modenese Valerio Massimo Manfredi (nella foto) e della collega di Formia Antonella Prenner, trovati privi di sensi giovedì pomeriggio in un appartamento di Trastevere: sono rimasti intossicati da monossido di carbonio. Lo scrittore 77enne è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Grosseto dopo essere stato sottoposto a trattamento in camera iperbarica: la prognosi è riservata. Ancora critiche le condizioni della scrittrice, ricoverata all’Umberto I di Roma. Anche la 47enne ha completato i cicli di trattamento in camera iperbarica. Intanto vanno avanti gli accertamenti per stabilire l’origine della presunta fuga di monossido. Posta sotto sequestro dai vigili del fuoco la caldaia di un appartamento al piano superiore rispetto a quello di proprietà dello scrittore e l’abitazione stessa, dove giovedì non c’era nessuno e che a volte verrebbe utilizzata come set cinematografico.

Si ipotizza che da lì si possa essere sprigionato il monossido, che si sarebbe poi insinuato negli altri appartamenti e in modo particolare in quello di Manfredi, tramite le intercapedini. La Procura di Roma attende una prima informativa dalle forze dell’ordine per procedere alla formale apertura di una inchiesta. Oggi ci sarà un nuovo sopralluogo dei pompieri. A dare l’allarme nel primo pomeriggio di giovedì era stata la figlia dello scrittore che abita a Roma e che, non riuscendo a mettersi in contatto telefonicamente con il padre, è andata di persona a casa sua. Così sono scattati i soccorsi. "Valerio Massimo era a Roma per impegni di lavoro", ha detto ieri il fratello dello scrittore, Fabrizio Manfredi.