"Mancano 10mila aule per fare lezione" I presidi a caccia di B&B e appartamenti

I Comuni pronti a lanciare avvisi pubblici per trovare spazi. "Gli ambienti devono rispettare i requisiti di capienza e sicurezza".

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di Veronica Passeri

A lezione in hotel, bed & breakfast o negli appartamenti. Potrebbe essere una realtà, in tempi di distanziamento obbligatorio, per 400mila alunni, circa il 5% del totale che a settembre rientrerà in classe. La scuola riapre tra un mese e poco più e ancora la ricerca di spazi alternativi per un rientro in classe in sicurezza è in alto mare: su 20mila aule che dovranno essere allestite manca ancora il 50% degli ambienti e ora i Comuni spingono sull’acceleratore, programmando avvisi pubblici aperti a chi offrirà qualsiasi struttura "purché rispettino i requisiti di capienza e sicurezza".

A lanciare l’allarme sugli spazi sono da un lato i Comuni e dall’altro l’associazione nazionale presidi che ha stimato che il 5% degli studenti da settembre farà lezione in spazi alternativi. Che vanno ancora trovati. Una cifra al di sotto delle previsioni iniziali del Ministero, ma che al momento rappresenta ancora un problema per l’organizzazione degli istituti alle prese con distanziamento sociale, nonostante l’introduzione del parametro di un metro fra le "rime buccali" degli alunni. "Con questi numeri la media del fabbisogno sarebbe di tre nuove classi per ognuno degli 8mila Comuni. Ma la situazione non è così omogenea. I problemi maggiori si registrano maggiormente nelle grandi città come Roma", spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Anp.

"Bene che gli Enti locali siano impegnati nella ricerca di spazi alternativi alle aule dove non è possibile garantire il distanziamento", risponde in serata il Ministero dell’Istruzione con una nota nella quale si ricorda che proprio il decreto legge agosto approvato venerdì scorso apre ai Comuni la possibilità, grazie alle nuove risorse stanziate, di trovare altri ambienti per fare scuola con i bandi per gli affitti. Ma, attenzione, "le alternative devono essere sempre adeguate" ad ospitare gli studenti.

"Prevediamo presto la pubblicazione di Avvisi Pubblici in diversi Comuni – spiega intanto Cristina Giachi, responsabile Scuola dell’Anci –, saranno aperti a tutti e laddove sarà necessario, oltre a musei, cinema e centri congressi, potrebbero partecipare anche hotel, bed & breakfast e perfino appartamenti singoli, purché le strutture rispettino i requisiti di capienza e sicurezza. Se c’è da fare un’operazione massiva chiunque ha strutture a disposizione potrà concorrere". Per l’affitto di locali e il pagamento di utenze, l’Associazione nazionale Comuni avrà a disposizione 32 milioni nel 2020 e altri 48 milioni nel 2021. Gli spazi, dentro e fuori dagli istituti, dovranno essere anche arredati con nuove suppellettili anti-Covid e solo il prossimo 12 agosto si conoscerà il nome dell’azienda che avrà vinto il bando europeo, indetto dal Commissario Arcuri, per la fornitura tre milioni di banchi monoposto, al quale hanno partecipato 14 imprese tra quelle italiane e straniere. Ma i sindaci hanno anche altre preoccupazioni. "Siamo preoccupati soprattutto per la questione che riguarda il trasporto scolastico – spiega il presidente dell’Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari –. I tempi sono stretti e per mantenere il distanziamento anche sui bus servono maggiori risorse".