Martedì 23 Aprile 2024

Mamma sgozzata, c’è l’identikit del sicario

L’amica della figlia l’ha visto fuggire: "Alto, ben piazzato, spalle grosse e vestito di nero". L’ultimo grido di Ilenia al killer: "Chi sei?"

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di Andrea Colombari

e Sara Servadei

Si è difesa, ha gridato: "Chi sei? Cosa vuoi?". Che fosse andato lì per ammazzarla, ormai è chiaro. Più difficile è capire chi fosse quell’uomo del quale però ora esiste un parziale identikit: decisamente alto e ben piazzato, con spalle grosse e vestito di scuro. Le ultime parole di Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata poco prima dell’alba di sabato nel suo appartamento di Faenza, nel Ravennate, ancora di più alimentano l’ipotesi di un sicario istruito ad arte da qualcuno. Un killer sconosciuto alla vittima insomma, andato lì apposta, magari con una copia delle chiavi in tasca, solo per ammazzarla.

La descrizione dell’omicida e le parole della donna, seguite dalle sue urla, ci sono giunte grazie all’amica della figlia che si trovava nell’appartamento per trascorrere lì il resto della nottata. Chissà, forse la sua presenza ha rovinato i piani dell’assassino: forse l’uomo non sapeva che la giovane era in casa e ha dovuto fare più in fretta del previsto dopo avere raggiunto la 46enne in camera da letto all’ultimo di tre livelli nei quali è organizzata quell’abitazione. Di fatto quando la ragazza si è affacciata alla porta della sua stanza, ha intravisto di spalle quella figura minacciosa scendere giù per le scale con vigore: un uomo che lei non aveva mai visto prima e che quindi non appartiene alla ristretta cerchia della vittima. Quello è stato il momento nel quale, temendo l’intrusione di un ladro, la ragazza ha fatto scattare l’allarme chiamando l’amica, uscita da pochi minuti e ormai in autostrada in viaggio verso Milano assieme al padre Claudio, ex marito della defunta (erano le 6.06). E poi si è barricata in camera.

Non è chiaro se l’assassino stesse inseguendo la donna o se la stesse spingendo giù per le scale: di fatto la giovane avrebbe udito diversi tonfi in successione fino a quando le urla non si sono placate. La 46enne è stata uccisa con un profondo taglio alla parte sinistra del collo praticato da tergo: ma l’aggressione, come indicano macchie di sangue e ciocche di capelli, è iniziata in camera là dove non è escluso che il killer sia entrato con l’intenzione di strangolare la sua vittima visto che la possibile arma del delitto – un coltello in ceramica con la lama piatta – è stata recuperata nel vano cucina del primo piano. E il fatto che non siano state trovate impronte potrebbe rivelarci che l’uomo ha forse usato un paio di guanti. Nel caso, sarà l’autopsia eseguita domenica su incarico del pm Angela Scorza a rivelarci di che tipo. Intanto ieri la Scientifica è tornata sulla scena del crimine per provare a isolare altre tracce.

Ma a restituire altri elementi, utili a risolvere il giallo, è stato da subito il corpo della donna: presentava ematomi evidenti su una spalla e sulla fronte, tracce compatibili con rovinose cadute o anche con l’impronta di una scarpa. Come se l’omicida avesse voluto tenerla ferma a terra per finirla. E il movente? Nelle ultime ore è emerso che, al tempo della separazione nel 2018, la 46enne si era rivolta al centro anti violenza ‘Sos donna’ anche se poi non aveva iniziato un percorso. La procura ha escluso la pista passionale: la relazione con l’ex era chiusa, quella col nuovo compagno Stefano andava a gonfie vele tanto che i due erano in odore di nozze. E la vittima non aveva amanti. Gli inquirenti stanno puntando altri scenari in grado di tenere assieme quell’uomo "ben piazzato" e chi lo ha mandato a uccidere Ilenia.