Mercoledì 24 Aprile 2024

Modena, mamma morta carbonizzata. Indagati il marito e un amico di lei

La procura apre un fascicolo per omicidio, il pm: atto dovuto. La 32enne era sparita da casa da due giorni. Giovedì aveva trascorso la serata in un bar. Il titolare: con la donna anche un giovane, erano tranquilli

La giovane mamma 32enne era di Ravarino

La giovane mamma 32enne era di Ravarino

Modena, 21 novembre 2022 - Alle due di venerdì mattina Alice Neri era viva. Neppure 24 ore dopo, alle 21 dello stesso giorno, il corpo della giovane mamma 32enne di Ravarino, nel Modenese è stato trovato carbonizzato all’interno della sua stessa auto data alle fiamme nelle campagne di Concordia. Ora per quello che potrebbe essere l’ennesimo femminicidio due persone risultano iscritte nel fascicolo aperto dalla procura per omicidio. Si tratterebbe del marito della giovane mamma – che lascia una bimba di quattro anni – e di un amico che la donna frequentava da qualche tempo. Ma è bene precisarlo: l’iscrizione nel registro rappresenta un atto dovuto, da parte della procura, per poter permettere agli inquirenti di svolgere al meglio le delicatissime indagini e agli indagati di tutelarsi e partecipare agli accertamenti.

Al momento, infatti, dietro a quanto avvenuto tra la nebbia delle campagne della bassa modenese aleggia il mistero: i carabinieri indagano senza sosta per capire cosa sia accaduto alla 32enne e riuscire in primis a ricostruire quelle quasi 24 ore di ‘buio’. Infatti Nicholas Negrini, il marito della vittima, aveva denunciato la scomparsa della moglie giovedì sera, non vedendola rientrare dopo il lavoro e nel timore che avesse avuto un incidente, come poi spiegato agli inquirenti. Eppure Alice, proprio giovedì sera è rimasta per ore, ovvero dalle 20 alle due del mattino all’interno dello Smart Cafè di Concordia insieme ad un amico. A confermarlo (oltre alle telecamere del locale) è stato il titolare Stefano che ha spiegato come i due fossero arrivati appunto intorno alle 20, prima la 32enne e poi un giovane coetaneo e come per tutta la serata avessero riso e bevuto spritz.

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"I clienti non ideali, di più – afferma il barista – ma non ho visto effusioni di alcun genere. Hanno bevuto in sei ore qualche spritz ed erano tranquillissimi. Non ho visto come siano arrivati; lei gli ha solo detto al telefono che lo stava aspettando ma non l’ho visto arrivare in auto. Scherzando hanno poi iniziato a ‘discutere’ su chi dovesse saldare il conto".

Nelle prossime ore la procura incaricherà i periti per effettuare l’esame autoptico sulla salma della giovane mamma. Intanto sabato sono scattate le perquisizioni sia nella casa dove la donna viveva col marito, a Rami di Ravarino sia nell’abitazione dell’amico, a San Possidonio. Diversi gli oggetti portati via, utili in primis alla comparazione del Dna. "Ditemi cos’è successo, Alice non può sicuramente essersi tolta la vita, era felice e si sentiva realizzata per il suo lavoro in una verniciatura. Amava tanto la figlia, basta guardare le foto insieme sui social – afferma distrutta dal dolore la mamma della giovane, Patrizia Montorsi –. Mio genero è una persona buona, mia figlia mi aveva detto che non poteva fare a meno di lui. Ci confidavamo, non c’erano altre persone nella sua vita. Viveva per la sua famiglia. Sulle indagini non so nulla, ma voglio capire, voglio conoscere il movente dell’omicidio, forse così potrò trovare un po’ di pace". "È una famiglia che non conosco, ci siamo visti in poche occasioni – afferma il Parroco di Ravarino – ho battezzato la loro bambina nel 2019 ma non ero in contatto con nessuno della famiglia. In ogni caso è una vicenda toccante per tutti noi. Una cosa che nessuno si aspettava e che lascia un forte segno anche nella nostra comunità, che la tocca da vicino".

(Hanno collaborato Silvia Cabri e Flavio Viani)