di Paco Misale L’ultima vittima a Genova, ieri mattina. Aveva appena accompagnato la figlioletta a scuola, Federica Picasso, 35 anni, uccisa a bordo del suo monopattino dopo lo schianto con un tir nel quartiere di Marassi. L’anno scorso, nel mese di giugno, a morire era stato un 60enne, Andrea Cacciari, dopo uno scontro con un’auto. Due morti in meno di un anno, 125 incidenti gravi nel solo 2020 e 11 feriti in prognosi riservata, con le città più importanti e popolate come Milano, Roma e Torino alle prese con un nuovo allarme sicurezza sulle strade: legato all’uso del monopattino. In pratica, un incidente grave ogni tre giorni. Numeri impietosi, quelli immortalati nella fotografia scattata dall’Asaps – Associazione sostenitori e amici polizia stradale – , che con l ’Osservatorio Monopattini’ fornisce i dati relativi al coinvolgimento del nuovo veicolo. "Dallo scorso 1° marzo i monopattini sono diventati ’veicoli’ a tutti gli effetti, come le bici, con specifici obblighi da parte degli utilizzatori - afferma Giordano Biserni, presidente Asaps –. Lo avevamo detto che la situazione poteva aggravarsi con l’aumento del traffico. Così è stato: i due morti e i 125 incidenti gravi dell’anno scorso lo dimostrano". L’allarme cresce, se si considera che i monopattini in circolazione sono ancora relativamente pochi (100-120mila), e che la pandemia ha imposto molte limitazioni alla circolazione. I motivi di una impennata delle statistiche sono da ricercare, secondo un nuovo studio dell’Insurance institute for highway safety (Iihs), un’organizzazione americana no profit, nell’utilizzo a volte disinvolto del mezzo elettrico. Per lo studio in questione, la ’superficialità’ mette a rischio la sicurezza di chi li guida, di pedoni e altri utenti della strada. Ma non basta. Altre criticità sono le ruote piccole, che non permettono una sicura stabilità, e lo sharing libero, che consente a chiunque di usare i monopattini, ...
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