Sabato 20 Aprile 2024

Mamma dj morta con il figlio "Nessun giallo, è un suicidio"

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PATTI (Messina)

"La morte di Viviana Parisi suicida come conseguenza del lancio dal traliccio è l’unica compatibile con le risultanze investigative" e "c’è la certezza che la morte del piccolo Gioele non possa essere collegata, neanche indirettamente, all’azione umana". Lo scrive il gip di Patti, Eugenio Aliquò, nell’ordinanza con cui ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte della 41enne dj e del figlio di 4 anni morti nell’agosto 2020 nelle campagne di Caronia. Il giudice "condivide pienamente la ricostruzione" della procura sottolineando "l’onestà intellettuale" dei pm nel riconoscere di "non avere potuto dare risposte certe sulle cause della morte" del bambino che, ipotizzano i magistrati, sarebbe stato ucciso dalla madre o sarebbe deceduto per cause non chiarite, come un malore o lesioni accidentali. La decisione del gip è arrivata dopo che i legali delle famiglie di Viviana Parisi e Gioiele Mondello si erano opposti all’archiviazione dell’inchiesta avanzata dal procuratore di Patti, Angelo Cavallo. Daniele Mondello, padre del bambino e marito della donna, ha sempre respinto con forza la tesi del suicidio dalle moglie dopo la morte del figlio, ipotizzando che i due corpi siano stati spostati, una ‘messa in scena’ realizzata da chi li ha avrebbe uccisi. Una ricostruzione non condivisa dalla procura di Patti e neppure dal gip, al cui vaglio è passata la richiesta di archiviazione. "Il corpo della donna – scrive il giudice Aliquò nelle 495 pagine del decreto di archiviazione – presenta tutti i segni compatibili con un decesso dovuto a una precipitazione dall’alto, dunque compatibile con la caduta dal traliccio". E le lesioni riscontrate sono state "causate in via esclusiva dalla caduta". Inoltre, sottolinea, "non si può trascurare la totale assenza di un movente che avesse potuto in qualche modo fornire una chiave di lettura ad un’azione così incredibilmente efferata ai danni di una donna e di un bambino del tutto indifesi". Tutti i dati raccolti, conclude, "appaiono del tutto incompatibili con un’eventuale aggressione e opera di terzi". La tesi dei legali dei familiari di Viviana Parisi e Gioele Mondello, di un duplice omicidio mascherato a opera di ignoti, per il giudice, "è da respingere", alla luce di "tutte le pregnanti considerazioni" della procura di Patti, "condivise pienamente" dal gip e che le definisce "frutto di corpose risultate investigative" e di "un ponderoso lavoro". "Siamo molto delusi – commenta Carmelo Lavorino, criminologo e consulente dei legali di Daniele Mondello –. Quando potremo leggere le motivazioni vedremo se sarà il caso di ricorrere in Cassazione e fare ulteriori indagini difensive".