di Giampaolo Pioli Col passare delle ore e in attesa che si conoscano i risultati dell’autopsia rischia di diventare un giallo. C’è uno studente italiano che avrebbe compiuto 18 anni sabato scorso, trovato morto nella sua stanza di una scuola internazionale di lingue alle porte di New York. Alla “EF Academy” di Tarrytown nella Westchester County quasi sull’Hudson River, nessuno vuole parlare. Il padre di Claudio Mandia, trovato senza vita riverso sul suo letto, è a pezzi e ci rimanda al suo avvocato George Bochetto che si limita a dire: "Abbiamo chiesto che venisse fatta un’inchiesta in piena regola… Poi faremo i nostri passi anche nei confronti della scuola". Claudio Mandia era al secondo anno dell’Academy, un equivalente della terza liceo e stava per completare il suo corso di studi in un istituto privato con oltre 450 allievi provenienti da tutto il mondo alcuni dei quali anche italiani, in grado di pagare una retta di oltre 50mila dollari l’anno. La polizia locale ha aperto un fascicolo. Ha sentito per ore i suoi compagni di classe che come lui vivevano nel campus. Le voci di “maltrattamenti” da parte delle autorità della scuola ci sono ma non sono confermate. C’è chi sostiene che Claudio era in forzato isolamento da qualche giorno forse dovuto ad un contagio positivo al Covid e che gli inservienti lasciassero il vassoio col cibo davanti alla porta della sua stanza (chiusa dall’esterno sostengono alcuni) visto che alla EF Academy è in vigore una rigidissima politica anti-covid che prevede (come spiega il sito della scuola stessa) almeno 10 giorni di isolamento totale prima di poter riprendere le lezioni in presenza, con personale apposito a vigilare affinché l’isolamento venga rispettato. Fonti informate sostengono che Claudio era finito in uno stato di denutrizione. Forse anche per questo il comunicato della famiglia preparato dall’avvocato parla di ...
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