Italiani bloccati a Malta, oltre 150 in quarantena. "Negativi ora non possono rientrare"

Tra i giovani turisti italiani almeno 50 positivi al virus, gli altri sono in isolamento. L'ambasciata in contatto con loro. L'Italia valuta quarantena per arrivi da Spagna e Portogallo

Malta - panorama

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La Velletta (Malta), 10 luglio 2021 - Gli italiani bloccati in quarantena a Malta sono circa 150, di cui solo alcuni maggiorenni. Almeno 50 sono positivi, gli altri sono in isolamento per essere entrati in contatto con i compagni infetti. La Farnesina, in pressing per sbloccare la situazione, sottolinea in serata che "per il momento la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni". Intanto il governo italiano, secondo indiscrezioni, starebbe valutando di introdurre tamponi e quarantena di 5 giorni per gli arrivi da Spagna e Portogallo a causa della diffusione della variante Delta.

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In totale le autorità sanitarie maltesi hanno confermato 109 nuovi casi ieri, il numero più alto registrato dallo scorso marzo. Con il numero totale di casi attivi salito a 359. Il 90% dei casi attualmente attivi riguarda giovani stranieri, sottolineano le autorità dell'isola, entrati nel paese con un test molecolare negativo. Di conseguenza Malta diverrà il primo Paese europeo a chiudere le frontiere alle persone non vaccinate a partire dal 14 luglio: solo coloro in possesso del certificato europeo o britannico potranno entrare nel Paese, esclusi i turisti statunitensi. 

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L'ambasciata italiana è in continuo contatto telefonico con i ragazzi, ed ha organizzato in collaborazione con le autorità un servizio di trasporto per radunare gli studenti al Corinthia Marina, a Saint Julian, riconvertito in Covid Hotel. Un edificio Covid al quale nessuno può avere accesso. Tra gli infettatti anche ragazzi francesi e spagnoli.

Intanto dopo la richiesta di aiuto della mamma di uno dei giovani contagiati, ricette e farmaci sono in arrivo per alcuni dei minorenni italiani positivi bloccati sull'isola. A rispondere all'appello della mamma è stato il Comitato Cura Domiciliare Covid-19: subito si sono attivati due medici del gruppo fondato dall'avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato. Grimaldi oggi chiederà nuovamente al Ministro Speranza di validare il loro lavoro con una Conferenza Nazionale organizzata sul lungomare di Napoli. "I ragazzi sono stati contattati dai medici volontari i quali si sono attivati con i professionisti sanitari e farmacisti fino ad individuare quelli disposti a ricevere le ricette dall'Italia e consegnare i farmaci, dopo circa una settimana di isolamento senza alcuna terapia".

Anche il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ha interpellato ufficialmente il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente regionale Michele Emiliano per trovare una soluzione al problema. Il padre di una ragazza 16enne ha lanciato un appello dai microfoni del Tg della Rai Friuli Venezia Giulia: "Chi può, faccia quello che può fare". La figlia fa parte del gruppo di giovanissimi italiani in quarantena sull'isola dopo che diversi amici erano risultati positivi. L'uomo ha raccontato che ora i ragazzi "grazie all'impegno dell'ambasciata italiana, sono stati trasferiti in un albergo migliore, dove c'è anche assistenza sanitaria". Mentre ha criticato le autorità locali che hanno "blindato" i ragazzi "avere la possibilità di avere contatti", vietandogli  di uscire, neanche per il cibo e le bevande. Ufficialmente i ragazzi dovranno restare in quarantena fino al 22 luglio. 

Invece un ragazzo di Imperia, il 18enne Lorenzo Ranise, uno degli otto studenti della città ligure in quarantena, ha denunciato: "Un tampone lo avrei gradito prima della quarantena. Non è stato eseguito neppure sul ragazzo risultato reattivo, per verificare che fosse realmente positivo". Uno del gruppo è risultato "reattivo" al test rapido in aeroporto. "Ci troviamo a St Julian, una località vicino a Sliema, dove abbiamo trascorso la vacanza. Viviamo tutti in stanze separate, tranne una coppia. All'inizio mi volevano mettere in camera con uno dei miei amici: assurdo mettere due persone in quarantena nella stessa stanza". 

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