Mercoledì 24 Aprile 2024

Malore dopo il pranzo di sushi Muore una mamma di 40 anni Aveva festeggiato al ristorante

Si è sentita male un’ora dopo, quando era a casa. Lo choc del marito: "Non aveva allergie". Ispezione del Nas nel locale giapponese: indagato il titolare, sequestrati campioni di pesce

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di Nino Femiani

Una giornata di festa si trasforma in tragedia. Giovedì Rossella Di Fuorti, mamma di due bambini, desidera festeggiare il suo quarantesimo compleanno. Prenota per pranzo in un ristorante di sushi a Fuorigrotta, a poche centinaia di metri dallo stadio Maradona. Un pasto consumato in allegria, con il marito Salvatore. Poi alle 15 torna a casa, nel quartiere napoletano di Soccavo, a pochi chilometri dal ristorante. Qui inizia il calvario di Rossella, che dura poco più di un’ora. Di colpo accusa lancinanti dolori allo stomaco, vomita ripetutamente. Mentre il marito chiama il 118, lei si accascia e perde i sensi. Poco dopo ha un arresto cardiocircolatorio e muore. Inutili i soccorsi, arrivati qualche minuto dopo, ai sanitari non resta che constatare il decesso. Disperazione e lacrime della famiglia che si apprestava a festeggiare la giovane mamma, tutto era pronto per spegnere le candeline sulla torta di compleanno.

"Siamo andati al ristorante giapponese, appena tornati a casa non si è capito più nulla, Rossella gridava dal dolore. È stato sicuramente il cibo che ha mangiato a ucciderla", accusa Salvatore che presenta con i fratelli Angelo e Ines una denuncia ai carabinieri in cui scrive che Rossella non ha mai sofferto di allergie. Dopo l’esposto, il pm di turno apre un fascicolo, dispone l’autopsia e chiede ai Nas, il Nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri, di effettuare un controllo accurato nel ristorante in cui Rossella aveva pranzato. Nel corso dell’ispezione, svolta insieme all’Asl, emergono delle criticità sul piano igienico sanitario che portano alla chiusura del ristorante; tuttavia, non ci sono al momento evidenze che mettono in relazione la morte della donna con il cibo (non ci sarebbero altri intossicati). I militari sequestrano campioni di sushi che saranno analizzati nel laboratorio dell’Università Federico II per verificare l’eventuale presenza di carica batterica.

Il rischio, quando si mangia pesce crudo come appunto nel caso delle pietanze di sushi, è che, se non c’è stato un abbattimento efficace della carica a temperature molto basse, ci possano essere gravi problemi per la salute. Il pericolo principale è l’anisakis, un parassita che vive nelle viscere del pesce. Quando il pesce muore e i suoi tessuti deperiscono, questo organismo migra nella carne, quella che poi mangiamo. Dalla carne il parassita si installa nell’intestino dell’uomo e genera un’infezione. Quella che provoca in chi la contrae forti dolori addominali, vomito e nausea, arrivando a ostruire l’intestino tenue.

La tragedia di Rossella ha provocato grande commozione tra le mamme degli altri bambini che frequentano la scuola coi suoi figli, ma in tutto il rione la sua scomparsa scatena forte turbamento e fa ricordare il dramma di Luca Piscopo, un quindicenne anche lui di Soccavo, morto nel novembre del 2021, dopo aver mangiato sushi in un ristorante del Vomero, il quartiere collinare di Napoli. L’autopsia accertò che il decesso era stato causato da una miocardite scatenata da una salmonella.

La Procura di Napoli ha inviato, prima di Natale, un avviso di conclusione indagini al titolare del ristorante dove Luca aveva pranzato (ormai chiuso) e alla dottoressa che lo ebbe in cura e al quale riferì, inascoltato, i suoi malesseri. Per il ristoratore, italiano, l’accusa è omicidio colposo, somministrazione di sostanze nocive, delitti colposi contro la salute pubblica, violazione della legge sugli alimenti mal conservati. Omicidio colposo in ambito sanitario è l’ipotesi investigativa a carico del medico.

Nino Femiani