Malato e agli arresti, la fine dell’ex patron Parmalat

Muore a 83 anni dopo due settimane di ricovero: complicanze ai polmoni. Era ai domiciliari a Parma per il maxi buco da 14 miliardi

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di Chiara Pozzati

Dal fiuto per gli affari, da cui è "scaturita" la multinazionale del latte a lunga conservazione, al Parma Calcio dei tempi d’oro. Mondanità, sport e una voragine da 14 miliardi di euro che si è divorata i soldi e le esistenze dei risparmiatori di mezzo mondo. Si gioca tutta qui la parabola di Calisto Tanzi, che se n’è andato la scorsa notte a 83 anni. L’ex patron di Parmalat si è spento nel letto d’ospedale della città emiliana dopo due settimane di ricovero. Consumato da un’infezione polmonare feroce, nonostante nulla avesse a che fare col Covid, Tanzi era agli arresti domiciliari.

"Barricato" nella grande villa di Alberi, frazione alle porte di Parma, da cui ormai non faceva più capolino. Già da anni alle prese con problemi di salute, dopo il carcere, i venti chili persi, le crisi cardiache a ripetizione che già dal 2004 lo fecero entrare ed uscire dalle infermerie - prima di San Vittore, poi di via Burla – e dagli ospedali, aveva ottenuto i domiciliari nel 2014. Proprio Gian Piero Biancolella, uno degli storici legali che ingaggiò una strenua battaglia per la sua scarcerazione a causa del precario stato di salute, si è detto rattristato della scomparsa dell’imprenditore. Secondo il suo parere non fu fatta "piena luce sulle responsabilità del crac che travolse Parmalat". "La morte di Calisto Tanzi mi rattrista – ha rimarcato l’avvocato – ogni fine vita comunque è un evento che crea dolore, anche se chi è venuto a mancare è stato un uomo che ha lasciato dietro di sé giudizi controversi, amore e odio".

L’uomo che un tempo trattava alla pari con i big della Prima Repubblica, finito al centro dello scandalo giudiziario senza precedenti, ha calcato per anni la scena pubblica non solo emiliana ma internazionale. Questo anche grazie al mondo del calcio, come testimonia il coro di messaggi di cordoglio arrivati ieri da alcuni ex giocatori di spicco. "Quando la Parmalat divenne proprietaria Tanzi ci regalò un futuro che nessuno poteva immaginare" ha raccontato Lorenzo Minotti, storico capitano del Parma, ricordando l’imprenditore capace di trasformare il latte in oro bianco. Minotti faceva parte della squadra emiliana negli anni del decollo: quando il team divenne in poco tempo da matricola a big del calcio italiano e non solo. Secondo Faustino Asprilla, attaccante colombiano, un altro dei protagonisti dell’epopea giallo-blu, Tanzi fu "L’uomo che ha fatto grande una piccola città – ha scritto su Instagram – perché senza di lui non ci sarebbe stato il Parma. Era una persona molto nobile e leale – prosegue Asprilla, che nell’agosto 2019 andò a trovarlo a casa - è stata una gioia vederlo. Un gentiluomo in tutti i sensi. Tutto quello che ci ha promesso a Parma ha sempre mantenuto".