Giovedì 25 Aprile 2024

Mai dire mai Quelle relazioni tra dem e grillini

Davide

Nitrosi

Certi amori non finiscono mai. E quello del Pd con i Cinque Stelle fa giri larghi e da qualche parte già ritorna. Vedi alla voce Lazio. E giù giù alla lettera S come Sicilia. Ventiquattr’ore dopo che Letta ha suonato le campane a morto del Campo largo, quell’ipotesi di unione civica tra grillismo di governo e dem samaritani, nel Lazio si apre un campo pontino. "Nessun trauma e nessuna scossa. C’è una alleanza larga che prevede la presenza del M5s" detta Zingaretti, già pronto a fare il salto in Parlamento, ma intanto coi piedi ben piantati nei lidi conosciuti. In Sicilia, il Pd gli fa eco. I patti sono da rispettare anche nell’isola, dove i 5 Stelle hanno partecipato alle primarie del centrosinistra per le regionali, le hanno perse, ma ora devono, dice il Pd, appoggiare la dem Chinnici che ha vinto. Casi isolati? Non ci crede nessuno. Ora che il tradimento (a Draghi) è fresco, è facile dire mai più insieme. Ma un domani il tempo lenisce il dolore e placa l’orgoglio: mai dire mai. Quindi meglio tenere insieme quei fili sottili che potrebbero permettere, in caso di emergenza, di riconciliarsi. E d’altronde perché stupirsi se a Roma sei alleato di Tizio e in provincia stai insieme a Caio? Ricordate il Psi della primissima repubblica? Al governo con la Dc, in giunta con il Pci nelle regioni rosse. La politica del doppio forno. Al tempo ti spiegavano con tono dotto che le autonomie delle federazioni locali e le particolarità dei territori facevano la differenza. Ci può credere chi ritiene che la politica sia solo un grande ideale. Se invece pensate che la politica sia anche qualcosa di più prosaico, preparatevi allo show in più puntate. Domani avremo Brunetta e Gelmini integrati nel patto con il Pd, sdoganati dopo anni di attacchi da sinistra. Ma dopodomani lo stesso trattamento di favore potrebbe essere riservato ai grillini, i traditori di oggi. E quindi, vai avanti tu Zingaretti. Che poi il Pd vede che fare.