Maggioranza Roberta a Bruxelles La nazionalista che crede nell’Europa

Alla maltese Metsola anche i voti di conservatori e sovranisti. Contraria all’aborto, difende diritti civili e migranti

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di Alessandro Farruggia

All’Europarlamento cambia il vento. La diga della maggioranza Ursula che escludeva i sovranisti e i nazionalisti non c’è più. Ad eleggere nel giorno del suo 43esimo compleanno la conservatrice maltese Roberta Tedesco Metsola presidente del Parlamento europeo (in carica fino alle elezioni del 2024) ci sono stati certamente i voti della triade composta dal Partito Popolare Europeo, i socialisti di S&D e i centristi e liberali di Renew Europe, che portò all’elezione di David Sassoli nel 2019 e poi di Ursula von der Leyen, monopolizzando tutte le cariche europee contro i sovranisti. Ma nella larghissima “maggioranza Metsola“ (458 voti su 616) ci sono anche i nazionalisti e sovranisti. Votano infatti a suo favore anche i Conservatori e Riformisti, partito capitanato da Giorgia Meloni, che ritirano il proprio candidato di bandiera, il polacco Kosma Zlotowski. E vota a favore la Lega, mentre si chiamano fuori i Verdi e la sinistra del Gue.

"Voglio raccogliere l’eredità di David Sassoli – dice la neopresidente – difendendo sempre l’Europa, i nostri valori comuni di democrazia, dignità, giustizia, solidarietà e uguaglianza. Voglio rafforzare la cultura del dibattito mettendo tutti intorno allo stesso tavolo. La politica non può essere battaglia tra vincitori e vinti". A quel tavolo non sono più esclusi i sovranisti, chi attacca l’Europa e difende strenuamente le prerogative degli stati nazionali. È una linea molto diversa da quella di David Sassoli e che fatalmente condizionerà le dinamiche dell’Europarlamento.

Metsola è sposata con un inprenditore finlandese, Ukko Metsola, che conobbe da studentessa a una manifestazione contro Lukashenko e dal quale ha avuto quattro figli. Si candidatono entrambi, nei rispettivi paesi, al Parlamento Europeo, nel 2009 e nessuno fu eletto. Da allora lui lasciò la politica mentre lei continuò il suo impegno con il Partit Nazzjonalista e nel 2014 fu eletta a Bruxelles. Da allora è sempre stata riconfermata. Determinata a riformare la legislazione europea in fatto di asilo, difensora dei diritti delle donne, della comunità Lgbtqi+ , della libertà di stampa e per la legalità, nel 2019 si rifiutò di stringere la mano al primo ministro maltese Joseph Muscat che, dopo le polemiche sul presunto coinvolgimento nello scandalo di alcuni ministri del suo governo, aveva annunciato le dimissioni in seguito al caso dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia.

Metsola è una conservatrice atipica, ma è da sempre una convinta antiabortista. Ha però ha promesso che le sue posizioni sul tema "saranno quelle del Parlamento Europeo, che ora rappresento". E lo stesso, assicura, varrà per ogni questione, che sia l’immigrazione o lo stato di diritto o l’ambiente. Conferma la linea della “piattaforma Ursula“, ma di fatto la “maggioranza Roberta“, ben più ampia, ne condizionerà l’attuazione.

Non a caso i sovranisti e i nazionalisti esultano. "La Lega – dice Matteo Salvini – ha votato convintamente Roberta Metsola per le sue posizioni a favore della vita, della famiglia, dell’identità dei popoli, della difesa dei confini: un’alternativa vera, liberale, moderata, popolare, identitaria alla deriva di sinistra, ne siamo orgogliosi".