Maggie, Theresa e la ribelle Liz Il potere è donna

Roberto

Giardina

I bookmakers sono delusi. I britannici puntano su tutto, ma non conviene scommettere sul prossimo premier. Non c’è suspense. I pronostici danno per sicura vincente Mary Elizabeth Truss, 47 anni, detta Liz. Dovete puntare dieci sterline su di lei per vincerne neppure mezza. Dopo Margaret Thatcher, che governò dal 1979 al 1990, la Lady di Ferro, e Theresa May, la Plastic Lady – non proprio un complimento – che resisté tre anni, dal 2016 al 2019, sarà il turno di Liz?

Per 14 anni su 43, quasi per un terzo, i britannici sono stati governati dalle signore. Senza dimenticare la regina Elisabetta sul trono da settant’anni. Tre premier donne, dando per scontato che Liz non perda al traguardo, tutte bionde, tutte conservatrici, anche se le loro famiglie non erano agiate. Margaret figlia di un droghiere, Theresa di un pastore anglicano, la madre di Liz era infermiera, il padre professore di matematica e attivista di sinistra. Figlie ribelli. Anche la Gran Bretagna segue il nord, tutti i Paesi scandinavi, dalla Svezia alla Finlandia, dalla Danimarca alla Norvegia, si affidano alle donne. Governano in modo diverso e, si spera, migliore degli uomini?

Dipende. La Thatcher giunse al potere copiando virtù e difetti virili, e andò in guerra contro l’Argentina per le Falkland, o le Malvinas, isole sperdute in fondo all’Atlantico. Ne valeva la pena? Angela Merkel fu la prima, forse, a vincere rimanendo donna, imponendosi agli uomini. Liz, sposata, due figlie adolescenti, ama sentirsi paragonare a Maggie, tuona contro l’Unione europea, minaccia gli scozzesi che sognano l´indipendenza, e vuole sconfiggere Putin, costi quel che costi, contraria a ogni tentativo di compromesso per porre fine alla guerra. Una donna forte non dovrebbe mai voler dimostrare di essere più forte di un uomo. Lo diceva la signora Merkel.