A Messina mafiosi con il reddito di cittadinanza

Operazione della Guardia di Finanza: scoperta frode da 330mila euro. Venticinque denunciati

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Messina, 23 dicembren 2020 - La storia ha dell'incredibile e arriva dalla Sicilia. Allora succede che oltre 20 boss condannati definitivamente per mafia o loro familiari avrebbero illegittimamente intascato il reddito di cittadinanza. L'ha scoperto il Nucleo di Polizia Economico della Guardia di Finanza di Messina che ha denunciato 25 persone e sequestrato i 330mila euro complessivamente riscossi indebitamente dagli indagati. Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip della città dello Stretto che ha accolto la richiesta della Procura guidata dal procuratore Maurizio de Lucia.

I mafiosi indagati fanno parte dei clan di maggiore peso di Messina e provincia come Santapaola-Romeo, Sparacio, Spartà, Galli, Batanesi-Bontempo Scavo, De Luca, Mangialupi, Camaro, Tortoriciani, Ventura, Ferrante e Cintorino.

Il reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari che, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell'erogazione del beneficio, siano in possesso dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, reddituali e patrimoniali previsti dalla legge e che non siano stati condannati, nell'ultimo decennio, con sentenza passata in giudicato, per reati di mafia. I mafiosi finiti nel mirino della Finanza hanno invece riportato condanne per estorsione, usura, traffico di sostanze stupefacenti, voto di scambio, maltrattamento e organizzazione di competizioni non autorizzate di animali.