Giovedì 18 Aprile 2024

Mafia nigeriana, boss a tariffa: ecco lo stipendio dei capi

Dai 35mila euro del don ai 9mila dei capi minori. Vi proponiamo un alfabeto della cupola nera ricavato dai racconti dei pentiti

Mafia nigeriana

Mafia nigeriana

Bologna, 31 marzo 2019 - Vi proponiamo un alfabeto della mafia nigeriana, ricostruito sulle testimonianze dei pentiti.

A come affiliato e armi. Torino, anno Duemila: luogo e data del primo iscritto al cult Maphite. “Durante i riti di iniziazione vengono usate delle armi per sparare in aria. (...) Nei Maphite la persona che si occupa delle armi, viene chiamata ‘Ministro della Difesa’. (...) II compito di queste persone è tenere le armi a disposizione del gruppo”. 

C come cult. I gruppi della mafia nigeriana radicati in Italia sono soprattutto 4: Maphite, Black Axe, Eiye, Vikings. Tutti sono nati come confraternite nelle università nigeriane. La culla è la città di Benin City. Nelle carte dell’indagine torinese Athenaeum si legge che gli affiliati dei Maphite sarebbero 5mila. “Da quando sono iniziati gli sbarchi a Lampedusa sono arrivati in Italia molti appartenenti ai Maphite (...). La gente ha paura di loro perché sono pericolosi più di quelli vecchi. Non hanno nessun rispetto per la vita, possono accoltellare, uccidere perché hanno già sofferto troppo attraversando il deserto ed il mare per arrivare in Italia”.

D come don. Don e vice sono figure di comando, nei riti di iniziazione devono essere presenti entrambi. “È tradizione che al termine del mandato il don uscente organizzi una affollata procedura di iniziazione con il proposito di inserire nell’organigramma associativo nuovi adepti che portino il suo nome e che rimangano a lui personalmente legati”.

E come estorsioni. “Molti nigeriani che hanno negozi e attività economiche in Italia pagano la protezione in denaro ai componenti dei Maphite”. Esiste un gruppo “col compito di acquisire informazioni sugli appartenenti alla comunità nigeriana in Italia, in particolare sulle loro attività economiche (...). Prendono anche informazioni in Nigeria (...). In questo modo vengono individuate le persone che hanno attività commerciali e possono pagare somme di denaro. Per esempio se viene individuato un negozio gestito da una donna nigeriana, dopo aver preso le informazioni che ho detto, il negozio viene definito ‘taggato’ nel senso che gli altri Cult non possono fare richieste di denaro”.

I come iniziazione. “Vengono utilizzati riti di iniziazione chiamati ju-ju, molto simili al voodoo e alla macumba, propri della cultura yoruba, immancabilmente presenti in Nigeria, nella fase del reclutamento delle vittime” (relazione primo semestre Dia 2018). Un pentito dei Maphite: “Le cinque persone, dopo essere state picchiate insieme, sono state prese una ad una. A ha aperto il libro, ha dato fuoco ad un pezzo di straccio imbevuto di olio e lo ha messo sulle mani di questa persona. Questa persona era già stata picchiata a sangue e aveva gli occhi bendati. A ha posato lo straccio sulle sue mani. Ha chiesto il nome a questa persona e gli ha detto di recitare questa formula “Giuro di essere leale e fedele all’organizzazione dei Maphite. Se domani deciderò di svelare questi segreti, questo fuoco brucerà me e le cose che mi appartengono; ovunque mi trovi i Maphite mi faranno a pezzi sino alla morte”. 

J come joints. I pezzi di strada dove si esercita la prostituzione delle donne nigeriane, spesso affittati o venduti alle madame. “Preciso che per acquisire i joint, spesso è necessario intervenire con le stesse modalità che ho descritto prima per le estorsioni, coinvolgendo anche i Maphite che si trovano in Nigeria. Per questo motivo, i soldi guadagnati in Italia vengono spediti, in parte, in Nigeria, al 50%”

M come Maphite. Sono tra gli ultimi cult ad essersi radicati in Italia. «Sodalizio suddiviso in diversi forum, a loro volta uniti nella cosiddetta ‘famiglia vaticana’. Il coordinatore del forum, chiamato don, rimaneva in carica un numero limitato di anni»

O come orrore. “Preciso che ogni cult per essere rispettato deve commettere reati con ‘cattiveria’; più reati vengono commessi con cattiveria, più il cult è rispettato. Mi spiego: l’anno scorso Maphite e Black Axe hanno avuto problemi in Nigeria; un membro dei Maphite è andato a casa della mamma di un componente dei Black Axe in Nigeria e l’ha uccisa, tagliando il corpo a pezzi. Poi hanno portato i pezzi del corpo nella scuola dove il figlio di questa donna stava seguendo la lezione e li hanno buttati lì, scatenando il panico e il terrore. Sono scappati tutti via. Dopo due mesi da questo episodio i Black Axe sono andati a casa dalla mamma di un componente dei Maphite e hanno cavato gli occhi ai suoi genitori e poi li hanno decapitati con un’ascia. Per ogni cult “perdonare è un peccato”, nel senso che non si possono perdonare gli errori e non esiste pietà»  

R come riti. “eter mi ha bendato con l’asciugamano; io mi sono spogliato. Mi hanno fatto entrare nella stanza all’indietro dando le spalle all’ingresso. Entrato nella stanza, non vedevo niente; mi hanno chiesto di inginocchiarmi. (...) Hanno iniziato a picchiarmi con calci e pugni. Sono caduto in terra; mi hanno detto di alzarmi e mi hanno picchiato di nuovo. Ho iniziato ad urlare, mi hanno picchiato brutalmente. Mi hanno spruzzato un liquido in faccia che era whisky mischiato ad altre sostanze che non so. Mi hanno detto di alzarmi. Mi hanno anche fatto bere qualcosa di amaro che non era vino ed era un miscuglio di sostanze (...) Quando sono tornato ho visto molte persone che sanguinavano; poi ho visto degli scatoloni vuoti della birra, dentro i quali erano stati messi i soldi versati da ciascun affiliato, 1.100 euro a testa. Insieme ai soldi c’erano anche i documenti di identità dei neo affiliati. C’è un gruppo dei Maphite incaricate di picchiare le persone sottoposte al rito. In particolare c’e un gruppo di Maphite che arriva da Palermo, particolarmente cattivi. Sono persone appena arrivate in ltalia, che seguono alla lettera il procedimento che si segue in Nigeria per l’affiliazione, usando molta violenza; infatti queste persone picchiano molto forte”. “I miei clienti si sono trovati in una cosa più grande di loro e non sono riusciti a uscirne”. Ne è convinta Nadia Garis, tra gli avvocati difensori dei nigeriani condannati in primo grado per associazione mafiosa a Torino e arrivati in appello, la sentenza è attesa per la fine di aprile. Gli imputati sono 21, uno è stato assolto ma il pm si è opposto. Fa notare il legale: “Di solito le organizzazioni mafiose trattano benissimo quelli che ne fanno parte. Vale per la mafia, per la ’ndrangheta. Invece qui vale proprio il contrario”

 

S come stipendi. Dalle carte dell’inchiesta Athenaeum: al capo – don - nazionale dei Maphite, un fisso di 35mila euro ogni tre mesi; il deputy don 17.000; il chief 0 11.000 euro; dal chief 1 al chief 5, 9mila euro. E quella è anche la ‘paga’ base di altre figure minori.

V come violenza. "Talvolta le madame si rivolgono ai Maphite per far violentare le ragazze che arrivano vergini in Italia, prima di mandarle a lavorare sulla strada. In altri casi, quando una ragazza scappa con un fidanzato, italiano o nigeriano non importa, vengono violentate da un gruppo di Maphite, con uno stupro di gruppo".