Bimbo di colore umiliato dal maestro, il padre: "E' razzismo, non un esperimento sociale"

I genitori del bambino hanno presentato denuncia

L'avvocato Silvia Tomassoni con i genitori del bambino (foto Stefano Preziotti)

L'avvocato Silvia Tomassoni con i genitori del bambino (foto Stefano Preziotti)

Foligno (Perugia), 22 febbraio 2019 – «È un episodio di razzismo e non si è trattato di un esperimento sociale. I miei figli stanno male». Sono le parole, cariche di amarezza, del papà dell'alunno di colore che, assieme alla sorellina, sarebbe stato «deriso» da un maestro supplente di una scuola elementare del Folignate che si è rivolto al resto della classe dicendo: «Guardate quanto è brutto». Accompagnato dalla moglie ha parlato i giornalisti fuori dal cancello della scuola dopo aver incontrato la preside.

Con i genitori dei bambini c'era anche il loro legale, l'avvocato Silvia Tomassoni. L'uomo è originario della Nigeria e in Italia da 17 anni. «I miei figli - ha detto ancora l'uomo - stanno molto bene dentro la scuola con gli altri bambini, il problema è soltanto con questo maestro. In tanti anni che siamo in questo Paese - ha detto ancora - è la prima volta che ci capita una cosa del genere».

Ha poi sottolineato la solidarietà degli altri genitori evidenziando che l'Italia «non è un Paese razzista». «Altrimenti - ha aggiunto - non saremmo qui da tanto tempo. In Italia abbiamo fatto tante cose belle, tra cui i nostri cinque figli». Prima di salire in auto con la moglie e il legale rispondendo alla domanda se crede alla versione del maestro in merito all'esperimento sociale, ha sottolineato che il docente «non aveva informato gli alunni». «E comunque - ha concluso - non riterrei giusto che possa aver preso i miei figli per fare un esperimento». I genitori hanno depositato in procura a Spoleto la denuncia nei confronti dell'insegnante, sospeso dal ministero. 

Intanto i due fratellini stamani sono andati regolarmente a scuola nelle loro rispettive classi. Non è invece al lavoro il maestro, rimasto a casa. A suo carico il Ministero dell'Istruzione ha già annunciato la sospensione in via cautelare. 

«Non si può far provare un sentimento di vergogna a un bambino di 10 anni che ancora non ha sviluppato una capacità di pensiero astratto»: è il commento di Silvia, psicologa e mamma di una bimba di prima elementare, parlando di quanto accaduto a Foligno. «Anche se si fosse trattato di un esperimento sociale - aggiunge la professionista - il metodo adottato lo ritengo profondamente sbagliato». Un pensiero che accomuna praticamente la totalità dei genitori e dei nonni che stamani hanno accompagnato i propri figli e nipoti presso l'istituto dove sarebbe accaduto il presunto episodio di razzismo. «È una vicenda talmente grande.E' paradossale - ha detto un nonno - che merita un approfondimento serio. Di certo - ha aggiunto - neanche il peggior razzista può dire una cosa del genere a un bambino». E c'è chi, tra i genitori, auspica che «vengano presi provvedimenti molto seri». Tra le voci raccolte anche quella di un giovane padre che ha tenuto a sottolineare come «questo sia un episodio isolato avvenuto all'interno di una scuola dove mai era accaduta una cosa del genere».