
Francis Kaufmann aveva vari nomi falsi, fra i quali anche uno italiano: Matteo Capozzi. Riceveva soldi dai genitori.
"Gli italiani sono dei mafiosi". Sono le parole sprezzanti pronunciate da Rexal Ford, alias Francis Kaufmann. Le ha dette mentre attendeva il giudice per l’udienza di convalida a Larissa, in Grecia, dove è in carcere per omicidio aggravato della bambina ritrovata morta assieme alla madre nel parco romano di Villa Pamphili il 7 giugno. Kaufmann ha rifiutato l’estradizione in Italia, ma non ostacola il procedimento che va avanti e sul quale decideranno le autorità greche. Continuano intanto a emergere nuovi particolari sulla complessa figura dell’uomo e sulla sua identità sfuggente. In realtà l’elenco di nomi del 46enne americano che si spacciava per regista potrebbe anche continuare visto che si spacciava anche per Matteo Capozzi. Per lui potrebbe scattare una seconda accusa di omicidio per la morte della madre della piccola, che però non è ancora stata identificata. Si ipotizza possa essere una donna ucraina fuggita dalla guerra e giunta a Malta, dove nel 2023 incontrò Kaufmann-Ford. Pare una bugia anche il presunto matrimonio con la donna, visto che Ford risulta celibe all’anagrafe di Malta e non si trovano riscontri sulla nascita della bimba negli ospedali. L’uomo avrebbe lasciato Malta a marzo con un catamarano a noleggio. Al momento dell’arresto era in possesso di tre carte di credito e tre Sim telefoniche.
A finanziare il suo stile di vita sarebbero stati i genitori, che gli inviavano dagli Usa 5-6mila euro al mese. Va ricostruito dove possa avere alloggiato e anche perché a inizio giugno vivesse con la donna e la bimba da senzatetto.