Giovedì 18 Aprile 2024

Madre abusata davanti alla figlia Sconto di pena allo stupratore Ira della vittima: "Così la fa franca"

Milano, ex agente immobiliare drogò moglie e marito, poi si approfittò di lei. In casa c’era anche la bimba. In appello condanna ridotta a poco più di 4 anni. È detenuto, ma presto potrebbe usufruire dei benefici.

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Madre abusata davanti alla figlia Sconto di pena allo stupratore Ira della vittima: "Così la fa franca"

di Mario Consani

Due anni di sconto ’patteggiato’. La Corte d’appello ha ratificato la pena di 4 anni e 4 mesi per Omar Confalonieri, l’ex agente immobiliare con ufficio in via Montenapoleone, finito in carcere nel novembre 2021 con le accuse di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni. Un mese prima aveva stordito (con dosi massicce di benzodiazepine durante un aperitivo) una coppia interessata alla compravendita di un box, per poi abusare della donna nella casa dei due, davanti alla loro figlia di meno di un anno.

La pena – più bassa di due anni rispetto ai 6 anni e 4 mesi del primo grado con rito abbreviato – è stata proposta ieri ai giudici della prima sezione penale d’appello (presidente del collegio Maria Greca Zoncu) dalla difesa rappresentata dagli avvocati Luca Ricci e Emilio Trivoli, con un concordato in appello (una sorta di patteggiamento in secondo grado) e dunque con il via libera del sostituto procuratore generale Antonio Leonardo Tanga. Con la sentenza di primo grado, un anno fa, l’ex agente immobiliare era stato assolto da una delle tre accuse, il sequestro di persona.

"Questa pena non è equa, per certe violenze le pene devono essere più pesanti, visto che si parla tanto di violenza sulle donne e questa gente poi la fa franca con 4 anni", ha commentato la vittima, presente in aula assieme al marito, entrambi parti civili con l’avvocato Matteo Pellacani.

Confalonieri, 49 anni, è imputato anche in una seconda tranche dell’indagine condotta dai carabinieri e coordinata dal pm Alessia Menegazzo, per altri cinque casi di presunte violenze messe in atto con lo stesso schema. La prima udienza davanti al gup Massimo Baraldo si è tenuta nei giorni scorsi e vede imputata in due degli episodi anche la moglie dell’ex agente, per violenza sessuale di gruppo. Confalonieri, tra l’altro, era già stato condannato a Monza nel 2009 per una vicenda analoga mentre un altro fascicolo a suo carico era stato archiviato nel 2010 a Bergamo. Ieri i giudici nel dare l’ok alla pena concordata tra i legali e la Procura generale hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate. Una sentenza che, ha chiarito l’avvocato Ricci, rende la "pena finale più accettabile di quella comminata in primo grado". Confalonieri resta comunque in carcere anche in attesa dell’esito dell’altro processo, pur se con questa pena ridotta potrebbe ottenere in tempi meno lunghi alcuni benefici legati al programma terapeutico per abuso di stupefacenti che sta seguendo.

La sua difesa in primo grado aveva anche sollevato il tema dell’incapacità di intendere e volere, non accolto dal gup. Per il secondo filone d’inchiesta (quello che vede l’uomo imputato per altre cinque violenze) i legali avevano chiesto la ricusazione del giudice - che è lo stesso del primo processo - ma l’istanza è stata dichiarata inammissibile. L’udienza preliminare riprenderà a giugno.