Mercoledì 24 Aprile 2024

Ma nell’Italia delle resse scattano solo tre denunce

Assembramenti in città, parchi e spiagge: sabato situazione fuori controllo. Da Nord a Sud controllate centomila persone. Multate non più di duemila

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di Rita Bartolomei

Rave party in zona Darsena a Milano, feste in casa a Verona, Roma e sempre in Lombardia. Ancora: scampagnate al mare, muro umano nelle vie dello shopping a Torino per approfittare degli ultimi saldi e persino un Covid-party nel Casertano. È la cronaca surreale dell’Italia svagata nell’ultimo fine settimana che sa di primavera e precede la nuova stretta. E pazienza se contagi e Rt crescono da far paura. Le fotografie del fine settimana sono impietose. La didascalia inevitabile è la parola che fa andare su tutte le furie gli scienziati: assembramenti. E le multe? Sabato poco più di duemila in tutto il paese (per la precisione 2.016, 1.931 più altre 85 a titolari di attività), come informa il ministero dell’Interno. Anche se il numero è parziale. Perché ad esempio una metropoli come Milano – così spiegano in prefettura - renderà pubblici i dati soltanto oggi. Di sicuro, sono numeri pallidi rispetto, per dire, alla normale attività di un autovelox (senza scomodare gli impianti da record). Nel sabato delle resse ovunque, dal centro delle città ai parchi alla spiaggia, in tutta Italia sono state controllate 102.623 persone, 3 sono state denunciate. Sul fronte degli esercizi commerciali, le verifiche sono state 13.115, 45 le chiusure. Le duemila multe sono comunque tra i numeri più alti di febbraio, nei report del ministero. Se andiamo a ritroso, mercoledì 24 siamo rimasti sotto quota 900 (827 a cittadini e altre 38 ad attività).

Nella classifica nazionale fanno sicuramente notizia i 9 verbali di Reggio Emilia, incursione dei vigili urbani davanti alla sede Fratelli D’Italia. Episodio che si candida a diventare il primo caso di contravvenzione politica nel paese.

Nello stesso giorno tra città e provincia sono stati multati altri 4 cittadini su 509 e due esercizi commerciali su 65 (2 le chiusure provvisorie). Nel territorio di Firenze sabato le forze dell’ordine hanno controllato 1.523 persone (13 multe), e 93 attività (una sanzione). Nella città metropolitana di Bologna verifiche su 101 esercizi commerciali e 2.590 cittadini, 81 quelli sanzionati. Che scendono a 54 a Verona (su 1.210 fermati dalle pattuglie); una sanzione e una chiusura di esercizi commerciali su 233. Nella statistica ci sono anche i tredici ragazzi scoperti dai carabinieri a festeggiare in un bed&breakfast in centro, avevano esagerato con i decibel, i vicini esasperati hanno fatto partire la segnalazione. La prefettura veneta – che vince per organizzazione e trasparenza, i dati sono pubblicati sul sito – fa anche sapere che dal 10 marzo le sanzioni sono state 6.689 (di queste, 220 agli esercizi commerciali). A Rimini, nel sabato della folla al mare, 10 verbali e 700 controlli. Il bollettino sintetizza l’attività dei carabinieri che fanno sapere di aver agito sul "mancato rispetto delle disposizioni di divieto di assembramento", in tutto 3.500 euro "a residenti nel circondario", "sorpresi sulla pubblica via, inottemperanti all’obbligo di permanenza domiciliare dopo le 22". Insomma, avevano violato il coprifuoco.

Il sindaco di Roma Virginia Raggi dà i numeri su Facebook: 40 sanzioni, i multati consumavano alcolici oltre l’orario consentito, quindi erano evidentemente senza mascherina. E quando la movida ha mandato in tilt San Lorenzo, piazza Bologna, Monti e Trastevere, si è messa una pezza con le chiusure temporanee. Gli agenti della municipale sono intervenuti poi a San Giovanni, festa in casa e 10 ragazzi identificati. Controlli anche sul litorale di Ostia. E sono costate care le birre ai clienti di un bar a Falconara Marittima (Ancona), somministrate nonostante la zona arancione. Oltre alla chiusura del locale, 4 sanzioni da 400 euro l’una per il titolare e per tre clienti.