Mercoledì 24 Aprile 2024

Ma l’aggressività non è garanzia di successo

Marco

Buticchi

Prendo spunto dalle dichiarazioni di Matteo Berrettini per esternare una mia considerazione: il primato a tutti i costi ci sta logorando. La conseguenza prima verso la rincorsa al podio è un eccesso di aggressività nella vita di tutti i giorni. Persino la partenza al semaforo diventa un gran premio e, se qualche rombante osa superarci in autostrada, l’onta si fa insanabile. Certo, per primeggiare nelle discipline sportive è forse necessaria quella ‘cattiveria’ la cui carenza ha causato la recente sconfitta del nostro tennista. Eppure la lezione europea di Roberto Mancini dovrebbe valere su ogni brama sconsiderata di vittoria: "Divertitevi, ragazzi", ha detto il commissario tecnico della nazionale di calcio, "i risultati verranno. Se poi non dovessero arrivare, almeno ci saremo divertiti". Così l’Italia divertita e divertente ha raggiunto il tetto d’Europa.

Vero è che lo sport insegna a vivere. E allora perché dobbiamo continuare a guardarci in cagnesco per un parcheggio, saltare la fila o adoperare espedienti per emergere con l’inganno? Non sarebbe più facile godersi questa vita – già breve e difficile di suo – senza avere anche il peso del primato a ogni costo? Riconoscere limiti non presuppone sconfitta, ma soddisfazione maggiore quando si approderà alla vittoria. Apriamoci al sorriso, cediamo il passo a chi lo chiede, rispettiamo le libertà altrui. Anche senza arrivare primi per forza, la vita è capace di regalarci enormi soddisfazioni. Basta saperle gustare.