Mercoledì 24 Aprile 2024

Ma l’ora legale conviene La luce è vita

Alessandro

Farruggia

Un risparmio per le famiglie, le imprese e il Paese. Un contributo alla tutela dell’ambiente. I vantaggi dell’ora legale sono provati. Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 31 marzo al 27 ottobre 2019, grazie a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato 505 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 190 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250 mila tonnellate. Non solo. Dal 2004 al 2019, il minor consumo di elettricità dovuto all’ora legale è stato di circa 9,6 miliardi di kilowattora (la richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha comportato un risparmio per i cittadini di oltre 1 miliardo e 650 milioni di euro.

Basterebbe e avanzerebbe questo a considerarla una cosa buona e giusta. Ma l’ora legale, diciamolo, è anche più ’moderna’, più adatta alla vita sociale attuale. Un’ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 – quando oggi la maggioranza della popolazione dorme – è meno utile di un’ora di luce tra le 20 e le 21. È sprecata. E anche dal punto di vista della salute, i vantaggi sono chiari e gli svantaggi, relativi all’alterazione dei ritmi cicardiani, limitati a 3-5 giorni in fase di cambio. È sicuro invece che la luce aumenta i livelli di vitamina D e di serotonina, il neurotrasmettitore conosciuto anche col nome di ormone del buonumore. E di luce e buonumore, tanto più in questo anno di Covid 19, abbiamo un dannato bisogno. Giù le mani dall’ora legale...