Martedì 23 Aprile 2024

Ma Kiev deve difendersi Dall’Italia missili anti aerei Via libera al sesto invio di armi

Servirà sempre l’autorizzazione delle Camere. L’assistenza continuerà fino alla fine del 2023. Il governo salva la raffineria Isab-Lukoil di Priolo: scatta l’amministrazione fiduciaria

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di Elena G. Polidori

L’ Italia continuerà a inviare armi all’Ucraina fino alla fine del 2023 "previa autorizzazione delle Camere", come già annunciato ieri dal ministro della Difesa, Guido Crosetto durante il dibattito parlamentare di mercoledì. E contemporaneamente il governo ‘salva’ - attraverso uno specifico decreto legge - la raffineria siciliana Isab-Lukoil di Priolo, in provincia di Siracusa. Una "soluzione ponte", sostengono fonti del governo, di amministrazione fiduciaria dell’azienda, per impedire la cessazione delle sue attività in attesa di un eventuale cessione della società collegata da sempre agli approvvigionamenti di gas provenienti dalla Russia.

Dunque, il governo Meloni, come previsto dopo il via libera di mercoledì da parte di Montecitorio, ha approvato il "decreto Ucraina" che rappresenta di fatto il rinnovo di un provvedimento già introdotto dopo l’inizio della guerra dal governo Draghi (e che era in scadenza a fine 2022). Sugli invii di armi, la linea è quella della continuità – quasi alla lettera – rispetto a quanto disposto dal precedente esecutivo. E in seguito, proprio tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, potrebbe arrivare sul tavolo del governo un nuovo decreto aiuti all’Ucraina, il sesto: stavolta la necessità manifestata da Kiev, con l’arrivo dell’inverno e l’intensificazione dei bombardamenti ai punti strategici, è quella di avvalersi di sistemi missilistici di difesa aerea per proteggere le infrastrutture del Paese dagli attacchi russi che arrivano dal cielo. Per questo l’ipotesi più accreditata è quella dei sistemi Aspide, che in queste ore prevale sulla possibilità di fornire il sistema SampT, molto più avanzato, ma anche più raro e per questo difficile da reperire.

Con la fornitura dello Skyguard-Aspide, l’Italia garantirebbe un’arma dall’elevata mobilità tattica, anche se di vecchia generazione: si tratta di un sistema missilistico terra-aria a corta portata contro la minaccia aerea condotta alle basse e bassissime quote. Potrebbe invece essere soltanto rinviata la fornitura a Kiev del sistema SampT, un’ipotesi che era stata presa in considerazione e che, almeno per ora, sembra allontanarsi a causa di problemi tecnici nel comune programma di difesa missilistica portato avanti assieme alla Francia. Il SampT è un sistema missilistico a media portata adatto a operare in condizioni in cui ci sono ridotti tempi di reazione contro la minaccia aerea, ha elevata mobilità e possibilità di adeguare il dispositivo ai tempi dell’eventuale manovra. Ma l’Italia - come si diceva - dà il suo supporto all’Ucraina non solo con le armi. Gli aiuti alla resistenza arriverebbero anche da un bunker vicino a Roma, dove con un sistema satellitare si individuano le aree di conflitto delle minacce russe.

Sul fronte della raffineria di Priolo, il governo manderà a breve un commissario, ovvero – appunto – una "amministrazione temporanea". Il decreto approvato in Cdm per la "tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici" secondo quanto si apprende, si compone di due parti: da un lato, viene spiegato, si interviene nel settore degli idrocarburi per assicurare "continuità produttiva e la sicurezza degli approvvigionamenti attraverso le procedure di amministrazione temporanea". Dall’altra si prevedono "misure compensative" che si possono attivare a sostegno delle imprese destinatarie delle misure di golden power, sulla base di specifiche richieste. L’amministrazione temporanea sarà disposta per un periodo massimo di un anno, prorogabile alla scadenza solo per un altro anno.