Martedì 23 Aprile 2024

Ma far del bene non è un atto di pura vanità

Marcella

Cocchi

Quando pensa a Maradona infangato che giocando con l’Acerrana gli salvò la vita, Luca Quarto, l’ex bimbo operato grazie ai soldi raccolti dalla beneficenza del Pibe de Oro, si commuove. Non fu solo il dono, fu umanità. Quando si scoprì che l’uomo più generoso d’America era mister duty free, il miliardario Chuck Feeney, lui si disperò per la perdita dell’anonimato: voleva che sul podio stesse il gesto non il cartonato di sé. Brad Pitt che aiuta i poveri di Los Angeles vestito da volontario qualsiasi non fa solo beneficenza ma lancia un messaggio: siamo una comunità. C’è carità, nel senso di caritas (affetto). Ora, se Fedez fingesse di essere povero e distribuisse i soldi dopo aver dormito con i senzatetto non solo sarebbe assurdo, ma anche ipocrita (come ha fatto notare rispondendo a Fabio Volo). Però... Da qui alla passerella ‘caccia al bisognoso’ a bordo di una Lamborghini per attirare i flash dei fotografi, l’iniezione di superomismo è tale da far impallidire un redivivo Tom Wolfe. "Lui e altri quanti?... trecento? … erano diventati Padroni dell’Universo", dice tra sé e sé il finanziere McCoy ne Il falò delle vanità. Ecco, Fedez in versione Robin Hood dà l’idea del padrone dell’universo. Meglio di quando affittò un intero supermercato per fare gli autoscontri sui carrelli pieni di cibo: infatti, siccome i coniugi Ferragnez non sono stupidi, chiesero scusa. Ma sembra pur sempre una concessione – e, davvero, grazie! – un po’ oscurata dalla pubblicità. Una foto in questo caso a tema bontà da instagrammare. Del resto, è sulla vanità che si fonda il mestiere di influencer. E, più che affetto, ci resta... un selfie.