Ma è giusto obbligare a vaccinarsi? "Sì, prevale il bene della collettività"

L’appello del costituzionalista Flick e di altri 20 intellettuali: gli insegnanti non possono rifiutare l’iniezione

Giovanni Maria Flick, 80 anni, presidente emerito della Corte costituzionale

Giovanni Maria Flick, 80 anni, presidente emerito della Corte costituzionale

."Sia chiara una cosa che spesso molti dimenticano. Anzi: che in molti dimentichiamo. Il diritto costituzionale insegna il buon senso, non è, come spesso sento dire, uno sfoggio di cultura. E la stessa Costituzione non è affatto vecchia o inattuale, ma non è attuata". Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, classe 1940, uno dei protagonisti della nostra storia del dopoguerra (è stato tra l’altro Guardasigilli del governo Prodi nel 1996) ragiona sul tema delle libertà individuali relative a vaccini, Green pass, obblighi e divieti. "Ma – sottolinea – non dal punto di vista politico o scientifico perché il mio mestiere è un altro".

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Professore, ma non c’è un rischio di limitazione della libertà personale?

"L’articolo 16 della Carta è molto chiaro: ‘Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche’".

E quindi?

"E quindi occorre fare questa premessa. Fondamentale. Parlo della possibilità, e sottolineo fondamentale, di imporre taluni trattamenti medici, comprese le vaccinazioni. Cosa che, peraltro, in passato è già successa".

Insistiamo: e le libertà personali?

"Allora. Va fatta una distinzione sulla libertà personale: il rapporto tra persone e Stato è una cosa, la libertà di circolazione un’altra. La libertà personale è garantita dalla legge e dal giudice. Diverso, anche se il tema è collegato, il caso della libertà di circolazione che richiede solo la garanzia della legge, ma non prevede l’intervento del giudice".

Ma le limitazioni su che base avvengono?

"Si impone una verifica medica previa valutazione tecnico-scientifica che non può essere fatta da ciascuno di noi, ma che è demandata dallo Stato e dall’Unione Europea a istituzioni altamente qualificate".

E dopo?

"Sulla base di questa valutazione tecnico-scientifica e tenendo conto della sicurezza nazionale, cioè la diffusione del contagio, lo Stato può imporre la legge limitativa della libertà di circolazione e quindi di socializzazione".

Diverse regole, insomma...

"Anche in questo caso il mio richiamo è al buon senso come ci insegna la Costituzione. Le regole di convivenza. Esiste un dovere di solidarietà politica, economica e sociale che nella Carta ha lo stesso peso dei diritti di libertà fondamentali. Esistono doveri di reciprocità...".

...e di pensarla come ci pare.

"Certo, ma nessuno mette in discussione questo principio. Che non vuol dire infrangere certe regole. Esempio semplificante: il Codice della strada. Se esso non viene rispettato si va incontro a possibili sciagure o danni alle persone e alle cose. E quindi va seguito anche se lo si ritiene “esagerato” per eccesso di prudenza".

Il Green pass solleva molte polemiche...

"Ripeto, non entro in questioni politiche. Direi che ci possiamo riferire all’articolo 32 della Costituzione: la salute è un diritto fondamentale di ogni cittadino e riguarda l’intera collettività. La valutazione di queste misure non può che essere rimessa allo Stato sulla base di valutazioni tecniche raccolte dalla comunità scientifica e non può esser rimessa alla valutazione delle singole persone secondo le fonti cui esse ritengono di poter attingere. Insomma, si può pensarla come si vuole, ma non si può abdicare a precise indicazioni tecnico-scientifiche. Valgono quelle. Per tutti".

Obbligo di vaccinazione per tutti, quindi...

"Un momento. Soggetti con controindicazioni mediche sono l’eccezione, ma l’obbligo va introdotto e soprattutto per professioni a contatto con soggetti deboli (ragazzi, ragazze, bambine e bambini, persone inferme) in un quadro di rispetto generale. È questo il senso del nostro appello sulla scuola al presidente del Consiglio (un appello per i nostri nipoti), tenuto conto dei risultati molto preoccupanti della didattica a distanza, presentati in questi giorni dai media e che testimoniano il profondo disagio dei giovani".

C’è chi parla di sanzioni, addirittura...

"Nessun “addirittura“. Esse sono previste. Sanzioni e ammende proporzionate sono inevitabili in caso di mancato rispetto delle leggi. Fermo restando che l’informazione completa e comprensibile è il primo passo per un’adesione consapevole alla legge che sarebbe preferibile. Ci possono essere tante opinioni, ma non è possibile che vinca il caos. Si torna al problema della convivenza, chiaro?".

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