Giovedì 18 Aprile 2024

Ma da papà a quella donna io dico grazie

Ma da papà  a quella donna  io dico grazie

Ma da papà a quella donna io dico grazie

Luca

Trapanese

Ezio Greggio, con quel suo appello in video, ha creato un cortocircuito terribile.

Ha stabilito innanzitutto che la donna che ha deciso di non fare da madre al piccolo Enea era l’unico essere umano in grado di renderlo felice, aggravando persino il peso di una decisione non priva di conseguenze; infine ha concluso che la futura mamma adottiva sarà "una persona che si occuperà di lui, ma che non è una mamma vera"; ha detto proprio così. Non sappiamo nulla della madre naturale di Enea: non conosciamo le difficoltà, i suoi pensieri, le motivazioni; non sappiamo neanche se volesse oppure no diventare madre. Una madre in quella condizione desidera tutto fuorché sentire voci sconosciute che spuntano a proporre ricette semplici per mettere tutto a posto. Come se quella fosse una condizione semplice. L’unica cosa che sappiamo è che la donna che ha messo al mondo Enea è estremamente coraggiosa, capace di uno smisurato amore concretizzatosi nel portare in grembo per 9 mesi un bimbo con la consapevolezza che lo avrebbe affidato ad altri; un bimbo che ha poi lasciato in ospedale, un luogo protetto, perché ha voluto fare per lui tutto il bene che ha potuto fino alla fine. Enea non saprà nulla di sua madre, se non che ha realizzato il più grande atto d’amore possibile offrendogli l’inestimabile opportunità della vita.

Per questo voglio ringraziarla, ed è la stessa gratitudine che sento io nei confronti della madre naturale di Alba, che le ha consentito di trovare me, un papà che la ama pazzamente. Chissà se Greggio pensa che io sia un papà vero, oppure solo uno che si è ritrovato a occuparsi di Alba, come ha definito la futura mamma di Enea. Un genitore adottivo non è uno che si prende cura di un bambino al posto di un altro, ma una persona che lo fa esattamente come un genitore, perché da quel momento – nelle sue idee di certo lo è da molto di più – è il papà, o la mamma di quel bambino, e lo ama più della sua stessa vita.