Giovedì 18 Aprile 2024

Ma chi può dire chi sono oggi i veri 5 Stelle?

Gabriele

Canè

Il problema non è solo di etichetta, formale. La questione è assolutamente concreta, sostanziale: chi sono i 5Stelle? Domanda retorica fino a qualche settimana fa, ma centrale ora che dal M5s, da ciò che resta, o da chi ha smesso di farne parte dipendono le sorti del governo. Molto più che dall’appello dei sindaci a Draghi, o della raccolta di firme promossa da Renzi. Tutte iniziative che con le massicce, e legittime pressioni interne e internazionali cercano di fare breccia nella sincera volontà del premier di mandare tutti a quel paese. Sapendo che l’interessato, però, ha sempre ribadito che non potrebbe esistere un "bis" senza i 5Stelle per una questione di equilibri politici nel caravanserraglio chiamato "unità nazionale". Dunque, cosa faranno i grillini, resta centrale. Materia affidata per ora al mago Otelma, visto che di rinvio in rinvio, loro stessi confermano di non saperlo, in un grottesco mix di confusione e incapacità. Ma ancora di più, come detto, è interessante capire chi sono. O meglio decidere chi siano quelli su cui puntare. Se sono i fedeli di ‘Giuseppi’, che ancora conservano il marchio di origine, e se decidono per qualche motivo di fare marcia indietro, a Draghi potrebbe bastare per ritirare le dimissioni, salvo che perderebbe per strada Berlusconi e Salvini. Fine corsa. Se consideriamo 5Stelle, sotto diverso nome, i sempre più numerosi e autorevoli fuoriusciti di ieri e domani, beh, si potrebbe stabilire che, anche senza quello che Di Maio definisce "il partito di Conte", ci sarebbero i numeri e la copertura politica per andare avanti. Possibile, ma non probabile. Sempre che altri (Salvini) non decidano di sparecchiare il tavolo, senza aspettare i responsi della sibilla grillina, fino all’ultimo confusi, incerti, contraddittori. Il contrario di Draghi, che in tanti vorremmo restasse al suo posto. E che un partito in via di implosione rischia di farci perdere.