Giovedì 25 Aprile 2024

Ma c’è una fede che rende liberi: il cristianesimo

Davide

Rondoni

La Repubblica Francese ha come simbolo una donna. Ma non più la Marianna che, metafora della libertà, guida il popolo dipinta in un quadro famoso di Delacroix. Ora è una donna vera con la gola tagliata in una Cattedrale che muore dicendo: "Dite ai miei figli che li amo". In questo strano martirio, in tale gesto d’amore, si sintetizza la storia cristiana di Francia. Era in chiesa, lei e così le altre due vittime.

La Repubblica di Francia, ex figlia prediletta della Chiesa, come dicevano i Papi un tempo, si trova in un paradosso. Proprio la nazione che più di altre in Europa ha voluto affermare una presunta laicità come opposizione al cristianesimo, fino ad arrivare a opporsi, con un suo Presidente della Repubblica, alla sola citazione del cristianesimo come elemento identitario nei trattati della Ue, si trova a essere terra di martirio in Europa.

In un’epoca non più cristiana, come diceva il gran poeta Péguy, ecco l’avvenimento del martirio. Attacchi contro chi, inerme e indifeso, vive al contrario dell’aggressore una fede di libertà e amore. Impossibile derubricare ormai questi fatti a gesti di folli isolati. Sullo sfondo le tensioni geopolitiche. Proprio la commistione tra le gole tagliate e tensioni di carattere geopolitico (sulla influenza di Erdogan in Nord Africa e Sud Europa) dimostrano la menzogna insita in un’idea di “laicità” ristretta e opposta alla religiosità riaffermata da Macron dopo che il suo predecessore Sarkozy aveva provato a elaborarne una visione più larga. Infatti, le motivazioni che indicano

nella Francia un nemico dell’Islamismo non sono principalmente religiose (si tratta di influenze economiche e militari). Ma come nella vita di un uomo la fede influisce negli interessi concreti, anche nella identità di un popolo accade lo stesso, altro che idee astratte di laicità. Se lo dimentichi qualcuno te lo ricorda. E devi scegliere a che Dio votarti.