Giovedì 25 Aprile 2024

Ma alla fine ci rimetteranno i consumatori

Tommaso

Strambi

Ma siete sicuri che sia la strada giusta? Il rischio è, come per tutte le altre imposte, che anche questa tassa venga scaricata sugli acquirenti. Con quale risultato? Contrarre ancora di più la propensione al consumo. Non solo. Tassare gli acquisti online può rivelarsi una battaglia fuori dal tempo. Proprio come quella portata avanti, nel 1845, dai Fabbricanti di candele francesi che, ossessionati dal sole (sì, avete letto bene) chiedevano (udite, udite) "solo la bontà di una legge che imponga la chiusura di finestre, abbaini, lucernari e, persiane". Un appello disperato a non "abbandonarci oggi a un combattimento così diseguale". Insomma proprio come fanno i ‘sovranisti’ del negozietto sotto casa. Peccato, però, che i piccoli artigiani e commercianti (i più colpiti dalla crisi pandemica) la pensino esattamente al contrario.

E, negli ultimi tempi, siano corsi su web per vendere i loro prodotti. Scopriamo, così, che tra il giugno 2019 (sette mesi prima del Coronavirus) e maggio 2020 artigiani e piccoli negozi italiani hanno venduto su Amazon più di 60 milioni di prodotti rispetto ai 45 milioni dello stesso periodo di un anno prima (più 33%). Addirittura nel 2019 hanno venduto prodotti italiani sui mercati esteri per più di 500 milioni di euro. Mercati dove, senza il web, non sarebbero mai arrivati. E tutto questo ha generato ben 25mila nuovi posti di lavoro. Insomma, fermare il sole era ed è impossibile. Occorre ribaltare i paradigmi. Per non esserne abbagliati e trasformare una crisi in un’opportunità. Che, poi, le candele si continuano a vendere anche oggi. E non solo nelle chiese.