Venerdì 19 Aprile 2024

L’ultimo scivolone Fuori anche la presidente

L’ira di Cuppi, non eletta: "Esclusa a causa del posizionamento in lista"

di Paolo Rosato

"La legge elettorale e la posizione che mi è stata data in lista hanno determinato la mia non elezione, che è di ben poco conto rispetto alla situazione nera che abbiamo di fronte". Dove il Pd ha suonato il suo corno dal Fosso di Helm, sovvertendo il risultato nazionale e mettendo al riparo il fortino ormai cremisi, lo stesso Pd non è riuscito a far eleggere il suo presidente nazionale. Paradossi o forse scelte precise che poi sembrano paradossi, oppure ancora un risultato del Pd sovrastimato alla vigilia, sta di fatto che il partitone sotto al 20% non è riuscito ad azionare i resti per Valentina Cuppi, appunto presidente nazionale dei dem e sindaca del Comune bolognese di Marzabotto, simbolo della Resistenza e teatro dell’insieme di stragi nazifasciste in cui nel 1944 morirono 1.830 persone. Insomma, malgrado gli ottimi risultati del Pd a Bologna e in tutta la provincia, anche a Marzabotto, la sindaca è rimasta fuori. Perché? La posizione nel listino era già complicata di suo, era terza al plurinominale del capoluogo emiliano-romagnolo alla Camera dietro Elly Schlein e Stefano Vaccari, entrambi eletti. Però, l’insufficiente risultato nazionale del partito ha bloccato l’ascesa anche della terza in lista. Che ieri su Facebook ha rimarcato la piega della disfatta.

"Abbiamo fatto i conti con una sconfitta che pesa su di noi e peserà sul Paese – ha scritto Cuppi –. Abbiamo di fronte un orizzonte di opposizione e di ricomposizione della sinistra, a partire dal Pd che deve fare una profonda riflessione, ma stavolta davvero, e un cambiamento radicale. La cosa più bella di questa campagna elettorale è stata incontrare tante persone, confrontarsi, ascoltarle, cosa che faccio ogni giorno – ha continuato –. Bisogna stare con le persone per sentire bisogni e necessità, dare voce a chi vuole partecipare. Troppi errori a livello di politiche nazionali in passato, che ora si pagano. Riguardo a me, grazie in particolare al Pd di Marzabotto e dell’Appennino, alla mia comunità, alla mia famiglia, ad Alessio, Francesco, Egle, Lorenzo". Bisognerà quindi "fare tesoro degli incontri intensi di queste settimane e del sentimento forte di essere un soggetto collettivo, che ancora regge ed è sentito nella base del partito, base che tanto può insegnare a chi sta ai livelli alti. Continuerò a fare quello che ho sempre fatto – ha concluso –, in ogni ruolo e in ogni luogo, istituzione o piazza. Avanti tutta, c’è bisogno ora più che mai di energia e forza".

Mancano sia il ringraziamento al Nazareno, sia il ringraziamento al Pd di Bologna. Ieri sull’esclusione di Cuppi si è espressa proprio la segretaria provinciale di Bologna, Federica Mazzoni. "È stata una roulette russa con il conteggio dei resti – sottolinea Mazzoni –. Da segretaria del Pd di Bologna registro il problema del non avere in Parlamento la presidente nazionale del Pd. Abbiamo avuto modo di conoscerci meglio e fare squadra, avere Valentina in Parlamento sarebbe stata garanzia per le battaglie che ci attenderanno come opposizione". Più netto il dem Andrea De Maria, rieletto deputato: "Se si candida la presidente nazionale del partito, va messa capolista".